GODI POPOLO, GODI


Si sta finalmente concludendo anche quest’anno quella farsa che si chiama campionato di calcio. La vincitrice è guarda caso la Juventus che si è disputata, sempre guarda caso, il titolo con il Milan. D’altronde si sono divise equamente 12 tornei su 14, una è la squadra della più grande industria italiana, chissà ancora per quanto, l’altra la squadra del presidente del consiglio, vero cari i miei milanisti di sinistra?. Il Moggi-Galliani ha guidato il calcio verso le più alte vette, sì perché il secondo è anche il presidente della Lega Calcio, con fallimenti evitati per leggi ridicole e scandalose, come quelle delle plus valenze. Calciatori di serie minori valutati milioni di euro e messi come attivi nei bilanci delle società, una vera barzelletta. Forse così ha un senso un programma demenziale come Campioni, il sogno, interessante solo per rendersi conto dell’ignoranza, quella sì veramente cristallina, dei calciatori. Ma, continuando con le barzellette, queste sono illazioni, il calcio non centra nulla con la politica, infatti nelle curve si vedono continue istigazioni al razzismo e al fascismo oltre all’ordinaria violenza. Tutto il peggio è concentrato negli stadi o nella prossimità di questi. C’era bisogno di un ridimensionamento per evitare spese faraoniche e il ricorso sistematico al doping e cosa si è fatto? Si è portato il campionato da 18 a 20 squadre, forse anche per prolungare la stagione dei flirt tra veline e giocatori (urrah per Elisabetta Canalis). Ci vuole un bel coraggio a vedere in tutto ciò un aspetto della culturale popolare italiana, tra l’altro con squadre infarcite di stranieri, ma se diventa cultura anche il Monezza, ben venga. L’unica sarebbe stata azzerare tutto, era inesistente il rischio di buttare via il bambino con l’acqua sporca, perché il bambino è ormai morto da tempo. Ma c’era il pericolo di rivolte popolari con l’Italia che va lentamente a farsi benedire lasciateci almeno la pedata. E allora godi popolo bue, godi.
Lettera firmata


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