CASTEL GOFFREDO

di Damiano Cason

Il Sindaco conclude la sua lettera con la frase “…io le mie conclusioni le ho già tratte”. Quando si dice “trarre conclusioni affrettate”. Passo subito a smontare la tesi del complotto secondo la quale la nostra lettera sarebbe uscita in ritardo: la Civetta è un mensile, il fatto è accaduto ad Aprile, come giustamente lei dice, e il numero di Maggio era già pieno. La nostra lettera è uscita a Giugno per tempi prettamente giornalistici (la redazione del giornale può confermare). Per finire, visto che mi accusa personalmente di correlazioni con la questione dell’Associazione “La Fontanella”, devo precisarle che vivo a Bologna per gran parte dell’anno (e così in quel periodo) a causa dei miei studi e non ne so nulla dei suoi tentativi di monopolizzare politicamente il paese quali l’Associazione di cui lei parla (ha detto tutto lei…). Passiamo alle altre inesattezze. Scuola sovietica? Sovietico è un aggettivo riferito al “soviet”, che era l’Assemblea Autogestita dei lavoratori: ha qualcosa a che fare con la nostra lettera??? La nostra richiesta sarebbe stata di fare una “serata musicale”? Non risulta: la richiesta è in forma scritta e protocollata dal Comune e dice tutt’altro (per vederla www.civetta.info). “Le feste di propaganda elettorale non erano ammesse in Fontanella”? Non torno a spiegarle che non c’era nessuna propaganda (!!!) ma ripeto ciò che già dicevamo nella precedente lettera: nessun articolo vietava quel tipo di feste nel regolamento vigente della Fontanella; tra l’altro, se avesse ragione lei, sarebbe andata contro il regolamento permettendoci infine di fare la festa. Che poi a Castel Goffredo non esista più un luogo pubblico per i confronti politici (che pubblici dovrebbero essere per natura) e si scelgano locali privati (diventando così auto-referenziali e inutili) è un altro paio di maniche. Su come ha percepito la nostra visita non posso ribatterle nulla (anzi le rivolgiamo a questo punto le nostre scuse): se si è sentita minacciata e “assediata” sono sue impressioni personali e purtroppo non possiamo modificarle; ma chi legge stia tranquillo, non avevamo cannoni né molotov… Sulla frase d’impronta religiosa aggiungo solamente che il fatto che alcuni di noi frequentino la parrocchia e altri no, non cambia l’insulto che ha rivolto a tutti: bugiardi, in questo caso, è un insulto; inoltre, il fatto che non frequenti personalmente la parrocchia non significa che sia ignorante in materia e che non conosca il significato della frase. Alla festa non abbiamo “catechizzato” nessuno, perché non c’è stato nessun discorso e nessun volantino (se non quello scritto da noi che denunciava i torti subiti in giornata); senza contare che se pensa che ogni potenziale presente alla festa potesse essere “catechizzato” in un batter d’occhio, gli sta dando dell’ignorante. Non mi sembra ci sia altro da precisare, mi auguro solo di non dover scrivere di nuovo su questo argomento. A scanso di equivoci: questa lettera esce a Settembre perché la Civetta non ha cambiato formula in questi giorni… rimane un mensile, e ad Agosto si è presa una meritata vacanza!


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