CHE CE FREGA DEL CILENO
NOI C’AVEMO BOBBY GOL…

di Fabio Alessandria

Il portiere caduto alla difesa/ ultima vana, contro terra cela/ la faccia a non veder l’amara luce./La folla par trabocchi nel campo./Odio…amore. Della festa anch’io son parte.//. Tentiamo disperatamente di trovare un filo sottile di poesia in questo sport impazzito, che tradisce l’amore di chi lo canta. Per aggrapparci alla lirica niente di meglio delle 5 poesie di Umberto Saba, scritte per un folber pionieristico, tra il 1933 e il 1934, nel momento di massimo splendore del Pepin Meazza e degli eroi mondiali di Vittorio Pozzo. Se vi va le trovate nella raccolta Parole, reperibile in molte edizioni economiche e tutte le biblioteche: vi scoprirete un modo famigliare di intendere lo sport, eppure pieno di significati nascosti e di pathos: nessuno più di un uomo di confine sa quanto sia importante avere un’identità e una bandiera da difendere…

Le bandiere, au contraire, non esistono più da tempo. La Juve ha licenziato Roberto Bettega, al secolo Bobby Gol, terzo marcatore della storia della Signora, che paga i suoi rapporti stretti con Moggi e Giraudo. Ora, Bettega è stato cacciato mentre il Dott. Agricola è ancora al suo posto. Per chi non lo sapesse Agricola è il medico al centro del processo doping della Juventus: condannata in primo grado, assolta in appello e condannata di nuovo, in via definitiva, dalla Cassazione, anche se il reato è caduto in prescrizione. Riportiamo due brevi stralci della sentenza: “(La Juventus attuò) un disegno criminoso per alterare le gare attraverso la somministrazione illecita di farmaci” e i giocatori: “non possono essere considerati semplici vittime dell’operato della società”. Del resto, alla fine parlano gli Albi d’Oro ma qualcuno dovrebbe a Zeman almeno delle scuse…

Della serie il pedalare è mimesi d’Italia: tenetevi forte. Stando ad alcuni test antidoping effettuati durante l’ultimo Giro d’Italia risultano non negativi al sulbutamolo, un farmaco anti-asma con effetti anabolizzanti se assunto in grande quantità, sia la maglia ciclamino Petacchi che la maglia verde Piepoli, trentacinquenne autore di grandi e poco gregariesche imprese nei tapponi di montagna di quest’anno. Entrambi hanno fornito regolare autorizzazione medica ma la quantità di farmaco rinvenuta nel loro sangue è quasi il doppio del consentito: rischiano 2 anni di stop come Basso. Rischiano 4 anni con proposta di radiazione, invece, Eddy Mazzoleni e Danilo di Luca, coinvolti nell’affare “Oil for Drug”, costola dell’Operacion Puerto. Sacche di sangue arricchito ed epo sono il banalissimo oggetto del contendere e le prove sarebbero schiaccianti. Morale della favola: il Giro dovrebbe averlo vinto la maglia bianca, il giovanissimo lussemburghese Andy Schleck e il ciclismo ormai ha la stessa credibilità del wrestling.

Non c’è pace per nessuno. Sta per scoppiare, con una trovata non degna del premio “titolista dell’anno”, l’affare Bilanciopoli. Si scopre che ben 18 società di calcio avrebbero alterato i loro bilanci per poterli presentare entro parametri decenti. Il giochino è semplice. Basta gonfiare il prezzo dei giovani del vivaio (costati 0) scambiandoli fra società amiche, poniamo con valore 10. In questo modo si può aggiungere qualche plusvalenza alla voce ricavi. Se zero è il costo e 10 il prezzo di vendita forfetario, abbiamo realizzato un +10 salva parametro per l’indebitamento. Si scopre poi che l’Inter (nell’anno delle penalizzazioni di Milan, Juve, Lazio, Fiorentina e Reggina) vincitrice dello scudetto “per meriti etici”, come scrissero nella sentenza i saggi della FIGC, senza questi trucchi contabili non avrebbe potuto iscriversi al campionato, stando a ciò che scrive il PM Nocerino in calce alla chiusura dell’indagine, rischiando penalizzazioni se non la revoca dello scudetto e la serie B. Difficile, in un paese che ha depenalizzato il falso in bilancio, ma, in linea teorica, possibile. La palla passa a Borrelli. Morale della favola: il Chievo (visto che anche la Roma sembra coinvolta) pur oggi in serie B potrebbe vincere lo scudetto e il calcio ormai ha la stessa credibilità del wrestling.