VIA DA SCUOLA LO STRANIERO

di Luca Morselli

La realtà castiglionese, nella sua dimensione sociale ed urbana, volenti o nolenti, è quella ormai di una città, con conseguente alto tasso d’immigrazione e presenza straniera sempre più forte, che va ad occupare quelle frange di lavoro manuale e pesante richiesti in abbondanza dalla numerose imprese, aziende e fabbriche situate a Castiglione. Questo, nonostante gli ululati e le taglie degli sceriffi leghisti, è un dato di fatto: non è un fenomeno in evoluzione, è qualcosa di già avvenuto, chiaramente visibile nelle strade, nelle piazze, nei locali e, naturalmente, nelle scuole. La grande, moderna, cosmopolita mentalità delle cariche politiche locali si dimostra ancora una volta all’altezza della situazione: di fronte ad un aumento spaventoso degli studenti stranieri, qualcosa come il 15% negli ultimi dieci anni, l’amministrazione ha ben pensato di convogliarli tutti in un’unica scuola, l’Istituto Comprensivo I, che con le scuole elementari Battisti e quelle medie delle Beschi, arriva ad una presenza di alunni straniera che tocca il 32%. Molto più bassa la percentuale dell’Istituto Comprensivo II, dove le elementari S. Pietro e le medie don Milani si assestano intorno ad un 15%, con le elementari di Gozzolina che hanno una presenza straniera pari solamente al 7%; per capire il confronto basti pensare alla scuola materna “Bersaglio”, dell’Istituto Comprensivo II che arriva addirittura ad un 50% di alunni stranieri. Sproporzioni enormi, che rispondono all’immortale legge del ghetto, una linea politica seguita dalle varie amministrazioni negli ultimi anni, che anziché sostenere ed incoraggiare integrazione e mescolanza, racchiude “lo straniero” in un unico luogo, per controllarlo meglio e soprattutto per evitare il “contagio” con le fiere popolazioni autoctone. Luoghi di ghettizzazione che diventano prestissimo di miseria e delinquenza, come i Cinque Continenti o il più recente quartiere I Maggio-via Pietro Nenni. Per ricordarci di quanto sia accogliente e aperta alla molteplicità di facce e luoghi Castiglione, esiste addirittura un’interrogazione parlamentare, presentata dal deputato leghista Giovanni Fava, natio di Viadana ed eletto in parlamento nella V circoscrizione “Lombardia 3”, all’attenzione del ministro dell’istruzione perché appurasse la situazione dell’Istituto Comprensivo I di Castiglione, fra le prima 20 scuole di tutta Italia come presenza straniera, e prendesse eventualmente decisioni conseguenti. L’interrogazione, firmata da Giovanni Fava e Paola Goisis, pure lei deputata leghista, il 7 luglio 2007 recita infatti: “alcuni insegnanti dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia e la scuola primaria presso l’Istituto Comprensivo I di Castiglione lamentano una situazione insostenibile a causa delle alte percentuali relative alla presenza di alunni stranieri. […]. (Ciò) determina difficoltà oggettive d’insegnamento per i docenti e di apprendimento per gli studenti.[…]. Il diverso grado di alfabetizzazione linguistica si rivela quindi un ostacolo per gli alunni italiani, penalizzati dalla riduzione dell’offerta didattica. […]. Si rivela che gli studenti stranieri ottengono maggiori risultati quando sono ridotti di numero. […]. La densità della presenza di alunni con cittadinanza non italiana in piccole scuole sembra non favorire livelli elevati di esiti positivi.” Il genio leghista arriva ad ipotizzare “classi di inserimento temporaneo” dove collocare, come in un ghetto tutti gli alunni stranieri, al fine di non “rovinare” l’andamento scolastico generale. Ci chiediamo se tali classi saranno pure fornite di sbarre, cancelli e filo spinato. L’interrogazione parlamentare, dopo la sua uscita, ha suscitato qualche polemica e discussione sui giornali locali e provinciali, riguardo alle sue prese di posizione e alle proposte solutive. La dirigenza scolastica, contattata nell’occasione da Civetta, dice che tutto questo ha portato solamente ad aumentare l’immagine negativa della scuola, anche perché non si conosce chi siano questi fantomatici e lamentosi genitori citati da Fava e nessuno della scuola era a conoscenza dell’interrogazione in questione. L’alta presenza straniera provoca delle nuove dinamiche cui non è possibile rispondere con gli strumenti attuali. Per questo serve trovare una congrua ed efficace soluzione: come dei “momenti” di apprendimento separato o una distribuzione degli alunni stranieri che sia il più diversificata e a tappeto possibile. Non si è mai parlato di classi separate o di inserimento temporaneo. Quello che serve, in realtà, è un intervento dell’amministrazione che vada a riequilibrare fra i vari istituti la presenza straniera, agevolando iscrizioni e trasporto di alunni e alunne da tutta Castiglione. È normale, infatti, che i molti ragazzi e ragazze provenienti dai Cinque Continenti, in assenza di un trasporto pubblico locale, si riversino nelle elementari Battisti e medie Beschi. E questa non è certo una novità.


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