ISTITUTO GONZAGA: UN MODO DIRETTO DI FARE INFORMAZIONE SULLA MAFIA

di Redazione attualità

Assemblea degli studenti, Istituto Gonzaga, 21 dicembre, proiezione del film I cento passi, dibattito con Giovanni Impastato, fratello di Peppino, giovane protagonista del film ucciso dalla mafia. Queste le impressioni raccolte tra Marta Bresciani, Valentina Gervasi, Giulia Giazzoli, Daniela Goglioni, Alessandro Pigoni, studenti dell’Istituto Gonzaga.

Quali reazioni avete riscontrato fra i vostri compagni?
Il film alcuni di noi l’avevano già visto e temevano di annoiarci, invece non è stato così. L’assemblea è stata molto apprezzata sia dagli studenti che dagli insegnanti. Al termine alcuni di loro avevano anche gli occhi lucidi. È stata molto interessante e ha contribuito a sensibilizzare maggiormente sul tema della mafia. Ciò che è piaciuto è stato questo modo diretto di fare informazione.

Come vi è sembrata la testimonianza di Giovanni Impastato?
Non ci ha lasciato indifferenti. È venuto a parlare con noi di un’esperienza così tragica e continuamente riporta alla memoria un evento che in lui ha certamente lasciato molto dolore, ed è proprio questo che ci fa percepire che c’è davvero la volontà di cambiare le cose.
Ad alcuni invece è sembrato un po’ troppo diretto e politicizzato, però, a nostro avviso, non poteva non essere così com’è stato.

È stato detto che la Lombardia è la quarta regione che ha il maggior numero di beni immobili sequestrati alla mafia, e uno di questi (una casa di riposo) si trova in provincia di Mantova. Lo sapevate?
No, non abbiamo mai pensato alla Lombardia come ad una regione che c’entrasse con la mafia. Sicuramente alcune cose non le sapevamo, mentre ci siamo resi conto che il tema della mafia tocca tutti ed è giusto rendersi partecipi.

Durante l’assemblea è stato proiettato il video “Torino 21 marzo 2006 città industriali, città industriose … città giuste”, alla fine della proiezione c’è stato un lungo applauso, perché?
Nel video c’era la musica che prendeva tantissimo e poi sul palco c’erano i familiari delle vittime che parlavano alla folla, tante persone, diverse, indipendenti dalla politica. Erano davvero tantissimi e tutti sotto la pioggia. Vedendo così tante persone, a Torino, ti rendi davvero conto che la mafia non è un fatto estraneo. L’associazione LIBERA non la conoscevamo, però vorremmo iscriverci e magari partecipare alla prossima giornata del 21 marzo in Calabria dedicata alla memoria di tutte le vittime della mafia.

Alcuni sostengono che si è un po’ tutti mafiosi, per esempio quando si scaricano da internet canzoni, film …
Il comportamento illegale però non sottomette nessuno e poi i comportamenti possono variare a seconda di come vengono modificate le leggi. La mentalità mafiosa invece è un’altra cosa, ed è questa che va combattuta. La lotta di Peppino è stata proprio questo: cambiare la mentalità prima con la sua famiglia e poi con il suo paese, anche se allora poteva contare su mezzi limitati (i volantini, i cartelloni, la radio locale) e faceva fatica a farsi sentire. Il film ha dato la possibilità di far conoscere quella realtà e ora ha toccato veramente diverse coscienze.


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