ELEZIONI COMUNALI 2007
IL SUK DELLA POLITICA CASTIGLIONESE

di Claudio Morselli

Non è stata ancora fissata la data delle prossime elezioni comunali, che si terranno comunque in primavera, e il mondo politico castiglionese è già da tempo in fibrillazione. Ma c’è un clima strano, non c’è entusiasmo, né mordente, né coesione, sia all’interno dei due schieramenti che dentro le singole forze politiche. Si assiste, anzi, alla tendenza opposta: polemiche e manovre interne, veti e ricatti, rotture e fuoriuscite, abboccamenti e accordi trasversali. È la schizofrenia di una guerra di tutti contro tutti, che nello stesso tempo diventa ricerca di possibili accordi con chiunque. È il suk della politica castiglionese (senza offesa per i suk). È la politica che veste i panni del consiglio d’amministrazione e che, anziché cercare la vittoria sul campo, in virtù della bontà delle proprie idee e delle proprie proposte, cerca di mettere assieme presunti pacchetti di voti per predeterminare, a tavolino, una possibile maggioranza. Ciò è quanto sta succedendo, in particolare, nella variegata area centrista e nelle sue immediate vicinanze, sia a destra che a sinistra. Per il resto, nell’ala destra regna la confusione più totale mentre la sinistra “radicale”, offesa e umiliata, si ritira per organizzare la difesa delle proprie posizioni. Vediamo quindi, in breve, i fatti salienti di queste ultime settimane. Innanzitutto la Lega. Dopo il botto delle tre dimissioni eccellenti (Bellomi, Confalonieri e Calabria), si cerca di capire quali effetti si produrranno all’interno del partito e nell’assetto delle alleanze politiche. La seconda notizia riguarda l’avvenuta ufficializzazione del cosiddetto “progetto civico”, costituito da un’inedita alleanza fra tre liste civiche: una formata da Ds, Margherita e Sdi, un’altra dei Socialisti Ambientalisti e una terza civica di centrodestra, ex Forza Italia (Mattioli, D’ambrosio, Preti, Ferrari e Biaggi). Con questa operazione politica Ds, Margherita e Sdi, oltre a cancellare i loro simboli dalla competizione elettorale, hanno fatto sparire anche quello dell’Unione, il cui tavolo è stato smantellato, secondo loro solo provvisoriamente, con PdCI e Rifondazione che però hanno sinistramente già preannunciato: “Al ballottaggio libertà di voto”. La terza notizia è una non-notizia, ma è clamorosa: ovvero il mancato annuncio, finora, della ricandidatura del Sindaco Paganella. Il che, a pochi mesi dalle elezioni, rappresenta una conferma del marasma in cui versa il centrodestra castiglionese e, nello stesso tempo, del giudizio non certamente lusinghiero che la maggioranza esprime nei confronti dell’attuale sindaco, il quale, se verrà ricandidato, non potrà non presentarsi che in condizioni di estrema debolezza. Che dire? Il quadro non è certamente edificante; anzi, è abbastanza desolante e deprimente. La modernità sta fagocitando la politica, spogliandola di valori e di idealità, e la politica sta pagando il prezzo della propria autoreferenzialità. C’è un solo modo per rifondare la politica recuperandone l’etica e la funzione di servizio: è la partecipazione dei cittadini, è il farla finita con la cultura della delega, per cui ci sono sempre altri che decidono per conto tuo, e con la deresponsabilizzazione, per cui c’è qualcuno che pone i problemi e qualcun altro che li deve risolvere. È un percorso lungo e impegnativo, ma ce la faremo.