QUARTIERE PRIMO MAGGIO

di Dario Ferrarini


Il quartiere Primo Maggio, un agglomerato abitativo in continua espansione inizialmente snodatosi lungo la via omonima, ospita una parte cospicua dei castiglionesi, nonché numerosi immigrati. Ma la sua elevata densità abitativa, come spesso è accaduto a Castiglione, non è stata accompagnata da un analogo sviluppo di servizi e spazi pubblici per la popolazione. Ne è conseguito un progressivo degrado, che si è particolarmente intensificato negli ultimi anni. I problemi sono tanti, e si protraggono ormai da molto tempo, senza un’adeguata risposta da parte delle varie amministrazioni. “Abbiamo fatto diverse richieste per migliorare la qualità della vita nel quartiere e per fare fronte anche a problemi urgenti”- spiega Silvio Zuccati, console del quartiere “ma stiamo ancora aspettando. Ci sono in primo luogo problemi di asfaltatura, date le pessime condizioni delle strade che si protraggono addirittura dal 1976, anno a cui risale una delibera in materia del Consiglio Comunale che non è mai stata recepita. E ben più gravi sono i problemi relativi alle fognature, se si pensa che spesso quando piove molte case rimangono allagate. Anche in questo caso, sebbene sia stato effettuato un monitoraggio della rete fognaria, non si è ancora fatto niente. Abbiamo avuto diversi incontri sia con la scorsa che con l’attuale amministrazione, ma la giustificazione più ricorrente è stata la mancanza di soldi. A questi problemi si aggiungono inoltre la mancanza di luoghi di socializzazione e aggregazione nel quartiere, nonché la mancanza di spazi verdi: anche in questo caso stiamo ancora aspettando una risposta dal 2000.” Molti cittadini inoltre sottolineano il problema della viabilità e della pulizia delle strade; come ci spiega un abitante di Via Pietro Nenni “è necessaria la posa di rallentatraffico in cemento per limitare la velocità dei numerosi veicoli che spesso non rispettano i limiti. La pulizia delle strade e dei cassonetti deve essere una priorità, per evitare che si abbia un degrado totale, e basta percorrere la via nel fine settimana per accorgersi di come il problema sia urgente.” La carenza di servizi e il degrado si riallaccia anche alla questione dell’integrazione degli extracomunitari: “mancando un luogo di aggregazione c’è il rischio che il quartiere si trasformi in un semplice “dormitorio”, sfavorendo l’integrazione degli immigrati. Altra problematica è quella della criminalità, che sembra essersi acuita negli ultimi tempi: per questo abbiamo chiesto più vigilanza da parte delle forze dell’ordine, specialmente nelle ore notturne. La situazione attuale è quindi quella di un quartiere abbandonato a se stesso, tante promesse, senza la volontà di mantenerle”.


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