EX OPG: SI RISCHIA IL CAOS DELLA VIABILITA’


E INTANTO LE BOTTEGHE DEL CENTRO STORICO CONTINUANO A CHIUDERE

Il recupero dell’area dell’ex OPG di Castiglione è senz’altro una rivoluzione, che da tempo si attendeva, perché non c’è dubbio che riqualificare quell’area e quella dell’ex Pastificio Cavalieri è una priorità per il rilancio del nostro centro storico. Qualche giorno fa in aula consiliare è stato presentato il progetto e poiché credo che la politica debba fare la sua parte, provo a fare qualche considerazione. L’aspetto che ha colpito maggiormente gli spettatori in aula consiliare non è stato tanto il numero degli appartamenti, a questo siamo abituati, ma dei parcheggi: 580. I castiglionesi soffrono da tempo per una viabilità che non ha controllo e 580 automobili che si muovono, seppur non contemporaneamente, tra via Ordanino, Piazza San Luigi e Via Battisti, atterriscono. L’architetto Maffeis ha spiegato subito, probabilmente sollecitato dalle facce attonite dei suoi ascoltatori, che quell’intervento obbliga in modo evidente ad un ripensamento della viabilità. Parole sacrosante. La domanda sorge spontanea: come? Se Paganella e i suoi sono non stati capaci di sistemare la viabilità con un centro storico disabitato, cosa succederà quando sarà per fortuna di nuovo popolato e vissuto? Tutti tranquilli, dice il Sindaco, adesso rifacciamo il Piano regolatore e sistemiamo la viabilità. Chissà perché nessuno si è sentito tranquillizzato, anche perché la domanda ritorna: come? Da tempo in Consiglio Comunale solleviamo periodicamente il problema, ma abbiamo ottenuto solo risposte evasive. L’architetto Cagnardi, urbanista di fama mondiale, ha detto: “La città si costruisce fra continuità e cambiamento”. Affermazione che sembra ovvia, ma che è invece molto impegnativa. Bisogna avere chiaro chi si è e chi si vuole diventare. Ci hanno spiegato chi e come eravamo con la mostra Castiglione nei secoli, ma il punto è che l’amministrazione comunale non riesce a spiegare in modo convincente qual è il cambiamento a cui sta lavorando, qual è la Castiglione di domani che immagina e che vorrebbe consegnarci!
Non basta mettere in campo progetti seppur ambiziosi e doverosi se non c’è un progetto ad ampio respiro che riguarda tutta la città nel suo complesso! Non basta dire che si rifà il Piano regolatore perché quello vecchio è esaurito se non si spiega dove, come e perché è esaurito. Si corre il rischio di dare vita a dei progetti a se stanti, anche belli, ma che possono rivelarsi nel tempo dei boomerang clamorosi. L’area riservata ad uso commerciale sarà di 3.290 mq destinata per lo più a negozi di vicinato, quelle botteghe insomma del centro storico che sono col tempo scomparse. E allora non basta annuire come ha fatto l’Assessore Benvenuti, mentre l’urbanista di fama mondiale spiega che ovviamente questo commercio oggi va sostenuto ed incentivato!
Bisogna da subito trovare il sistema di farlo, perché le botteghe stanno chiudendo oggi! Iniziamo a salvare quelle che ci sono! Nulla è stato fatto fino ad oggi e che cosa può far sperare che Paganella e i suoi abbiano in merito, non dico un progetto politico, ma una qualsiasi idea? Il Sindaco a queste obiezioni solitamente con toni che oscillano tra la minaccia e la promessa spiega che i fatti parlano e parleranno per loro, senza rendersi conto che poiché il passato parla poco e male, il futuro spaventa molto.
La caratteristica di questa amministrazione è di muoversi così, in modo estemporaneo e senza progetti complessivi, a tutto campo, senza una idea che faccia da trama; o per lo meno, se c’è, è senz’altro ben custodita. Nel centro storico di Castiglione c’è un vuoto da riempire, ma resta il dubbio se sia opportuno riempirlo in questo modo: 130 appartamenti, 580 posti macchina, 3250 mq a scopo commerciale, quattro piani in altezza. Può sopportare tutto questo il nostro centro storico? E una piazza chiusa sarà un luogo accogliente dove le persone e le storie avranno desiderio di incontrarsi? E nella vicenda di questa rivoluzione urbanistica quanto pesa la “regia” della troupe di Paganella e quanto invece il legittimo desiderio delle Aler di recuperare i quattrini spesi e magari di guadagnarci un pochino? Quattrini che ci auguriamo tutti quanti che l’Aler di Mantova reinvestirà poi a Castiglione, a favore di un’edilizia economico popolare decorosa.

Maria Cecilia Carattoni - Consigliere comunale DS


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