METTERE AL BANDO LE ARMI ATOMICHE

di Castiglione Alegre

A oltre sessant’anni dallo sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki e dopo quasi vent’anni dal crollo del muro di Berlino, l’Italia “ospita” ancora 90 testate atomiche, perfettamente funzionanti e pronte all’uso, in grave violazione dell’art. 11 della nostra Costituzione, che ripudia la guerra, e del Trattato di Non Proliferazione Nucleare ratificato dal nostro paese, che vieta agli stati non-nucleari di ospitare nel loro territorio questo tipo di ordigni. Quaranta armi nucleari B-61 sono ospitate nell’aeroporto militare di Ghedi, dove i militari del Sesto Stormo sono addestrati al loro utilizzo, e altre cinquanta testate atomiche sono dislocate nella base Usaf di Aviano.
Per porre fine a questa gravissima situazione è appena partita una campagna nazionale promossa dalla Rete Italiana Disarmo e dal Coordinamento “Fermiamo chi scherza col fuoco atomico”, con la raccolta di firme su una proposta di legge di iniziativa popolare che dichiari l’Italia “Zona Libera da Armi Nucleari”. Si tratta di una proposta semplice, chiara e diretta, che stabilisce definitivamente e senza possibili fraintendimenti che le armi atomiche in Italia non ci devono proprio stare. La proposta è sostenuta da una miriade di gruppi e associazioni, tra cui alcuni movimenti per la pace e realtà ecclesiali (Beati i Costruttori di pace, Movimento Internazionale della Riconciliazione, Pax Christi, Centro Interconfessionale per la Pace, Gavci, Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia), che in un recente incontro hanno sottolineato la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sul pericolo che queste terribili armi vengano utilizzate nei conflitti in atto e futuri. In particolare questi movimenti, tutti con forte caratterizzazione spirituale, intendono sollecitare le Chiese a dichiarare che non solo l’uso e la minaccia, ma anche la fabbricazione, la proliferazione, la detenzione delle armi nucleari costituiscono un gravissimo peccato contro Dio, l’Umanità, il Creato e una violazione massima di ogni etica umana civile e politica che nessun diritto alla difesa può logicamente e moralmente giustificare.

Castiglione Alegre ha aderito a questa campagna di raccolta di firme, che ha avuto inizio ufficialmente domenica 30 settembre con una manifestazione pubblica che si è tenuta a Ghedi, con la partecipazione dei Sindaci di Ghedi Anna Guarnieri, di Aviano Stefano del Cont e di Castenedolo Giuliano Salomoni. È auspicabile che questa iniziativa possa allentare il torpore e la pigrizia mentale che spesso ci attanagliano – presi come siamo, un po’ tutti, dalla frenesia del consumismo e dalla superficialità – per lasciare spazio a un risveglio delle coscienze che consenta di intraprendere percorsi di pace e di solidarietà tra i popoli. Il sostegno a questa proposta di legge è un atto concreto, piccolo ma significativo, nella direzione di un mondo senza l’incubo delle armi nucleari.


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