UNA PIAZZA MISTERIOSA (4)

di Giorgio Alemanni

Fin dalla Preistoria il nostro circondario non è mai stato povero d’acqua ed ancor oggi ne è ricco. A comprova di questo le numerose fontane ‘centenarie’ che buttano acqua e abbelliscono Castiglione. Molte di queste danno nome a quartieri, definendo con precisione zone della città con cui i castiglionesi identificano punti ben precisi per orientarsi e far orientare gli ‘stranieri’. Una non parla, era detta ‘dei muti’. Una, la più ‘anziana’, che è anche la ‘mia’, cinguetta con la voce di ‘cuccioli’ di gazza. Un’altra ha la forma di una croce infogliata. Quella della piazza addirittura è ‘parlante’. É situata (un cartello lo spiega) proprio ai piedi del luogo dove era posta la gogna, in fondo alla scalinata del castello, vicino all’entrata delle carceri gonzaghesche.
La sua bocca accontenta gli assetati, mentre i suoi occhi spalancati, che incutono paura, controllano ed ammoniscono tutta Castiglione, che da lì, degradando, raggiunge la pianura Padana, gli Appennini e l’Italia intera. Per me e per molti altri miei coetanei non è tanto la fontana uno dei misteri della piazza, il vero mistero di quell’angolo è quella finestrella sul lato destro della vasca. Una robusta inferriata che ha da sempre celato alla vista cosa effettivamente vi sia al di là. Dopo aver giocato su in castello, a volte perfino in modo cruento, proprio come i “Ragazzi della via Paal”, accaldati e assetati ci sedevamo sul bordo della fontana, cercando rinfresco. La sua acqua ci dissetava, ma spesso ci bagnava da capo a piedi, complice una mano amica. Per asciugarsi dalla ‘lavata’ si rimaneva lì, chi in piedi davanti alla fontana o chi seduto sul suo bordo. Sapevamo di essere vicino alle carceri, ma non (il cartello allora non c’era) di essere proprio ai piedi della gogna dove i signori dell’epoca punivano i rei, molti dei quali colpevoli di essere solo poveri. Mi spiegarono che al di là dell’inferriata vi è una vasca per l’approvvigionamento idrico. Ma ancor oggi, dopo quasi mezzo secolo non ne sono convinto, tanto è vero che passandovi davanti e cercando di non farmi notare, spesso ‘butto un occhio’, ma vedo solo un gran buio.

Un bel mistero.


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