CAMBIAMO IL MONDO
CAMBIAMOLO SUBITO
PICCOLE AZIONI QUOTIDIANE PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
L’ultimo grido d’allarme, “disperato”, è quello lanciato dalle Nazioni unite qualche giorno fa: bisogna smetterla di sfruttare senza criterio l’ambiente; il futuro del pianeta è in pericolo. Entro cinquant’anni, se non si comincia subito a fermare il disastro ambientale, «si produrrà un collasso degli ecosistemi e sarà a rischio la capacità stessa del pianeta di sostenere le future generazioni». Entro cinquant’anni, non cinquemila e nemmeno cinquecento anni. Cinquant’anni, neanche il tempo di una vita. E’ un messaggio drammatico, che proviene da un rapporto, il Millennium Ecosystem Assessment, frutto di cinque anni di lavoro di oltre 1.300 esperti e scienziati di tutto il mondo, per conto di un comitato composto da cinque agenzie dell’Onu (Unep, Undp, Fao, Unesco e Oms), quattro Convenzioni internazionali (Biodiversità, Desertificazione, Zone umide e Specie migratorie), Banca Mondiale, Wwf e altre organizzazioni non governative. La sua attendibilità è garantita, ma anche questa denuncia, precisa e circostanziata, sulla gravità dello stato di crisi ambientale del pianeta, rischia di finire nel dimenticatoio, dove sono finite tutte le altre che l’hanno preceduta.
Il mondo è malato. E’ malato di crescita, di progresso e di sviluppo, perché è malata l’ideologia, incarnata dal neoliberismo, secondo cui non ci devono essere limiti all’attività economica, alla concentrazione del potere del capitale, allo sfruttamento della natura e al consumo di risorse naturali. E’ un delirio economicista e consumista che coinvolge circa il 15 percento della popolazione mondiale – la parte più ricca, opulenta e industrializzata del pianeta – e che ci fa perdere il contatto con la realtà, ci impedisce di vedere il baratro che si è aperto davanti a noi. «L’atteggiamento del consumismo – sosteneva Eric Fromm – è quello dell’inghiottimento del mondo intero. Il consumatore è un eterno lattante che strilla per avere il poppatoio». Ancora oggi, ci ricorda Latouche, «agli studenti di economia si insegna che l’aria e l’acqua sono risorse illimitate e quindi non costituiscono beni economici», ma il vero salto di qualità, in negativo, della globalizzazione – la globalizzazione delle multinazionali – è la “mercificazione” di ogni cosa in ogni parte del mondo e il fatto che, dice Latouche, «siamo tutti delle rotelle di un’immensa macchina che definisce il nostro posto nella società». «Viviamo tutti così di corsa – scrive Francesco Gesualdi – che non ci siamo mai fermati a riflettere sul concetto di benessere. Questo sistema materiale ci fa credere che il benessere consista esclusivamente nel possesso degli oggetti. Più ne abbiamo, più dovremmo considerarci benestanti. Ma noi non siamo dei bidoni aspiratutto. Siamo creature che, oltre alle esigenze del corpo, abbiamo bisogni affettivi, sociali, intellettuali, spirituali.
Solo se tutte queste dimensioni sono soddisfatte in maniera armonica possiamo parlare di benessere». L’altro lato della medaglia è rappresentato dal restante 85 percento degli abitanti del pianeta che vive in condizioni di miseria e di sottoalimentazione, che muore di fame e che è ben lontano dall’obiettivo di poter vivere una vita almeno dignitosa. Se il sistema economico del
15 percento della popolazione mondiale sta distruggendo il pianeta, non ci sono alternative: questo sistema non solo non è esportabile, ma va cambiato radicalmente, cominciando, come sostiene quest’ultimo rapporto dell’Onu, a inserire l’ambiente nella valutazione economica delle nostre scelte, rafforzando le politiche di gestione delle risorse, sviluppando e utilizzando le tecnologie a basso impatto ambientale. Ma bisogna agire subito, portando «la salvaguardia degli ecosistemi nelle decisioni politiche ed economiche a tutti i livelli», per costruire una società sostenibile.
Per fare questo dobbiamo aiutare la politica e l’economia a realizzare un cambio netto di mentalità. Dobbiamo quindi sostenere, col nostro voto, chi dimostra di impegnarsi con coerenza su questi temi ed è molto importante, inoltre, pungolare chi ci governa, a tutti i livelli, per realizzare obiettivi concreti di sostenibilità ambientale. Non dobbiamo però dimenticare che il cambiamento è nelle nostre mani, con le nostre scelte di vita quotidiana. Siamo noi che, modificando i nostri stili di vita e la qualità dei nostri consumi, abbiamo il potere di cambiare il mondo. Non è uno slogan, non è utopia. E’ la realtà. Può essere realtà. Il comportamento di centinaia di milioni di cittadini-consumatori che, nel mondo, orientano i loro acquisti in funzione dell’eticità e della sostenibilità ambientale dei prodotti determina, sul mercato, un rovescimento dei rapporti di forza tra domanda e offerta, neutralizzando altresì il potere mediatico della pubblicità. E’ ciò che sta già facendo – su scala globale, con azioni locali – la fitta rete di gruppi e associazioni del movimento no global, con un’ampia gamma di modalità concrete di comportamento e di azioni piccole, ma quotidiane, che sono ampiamente illustrate nella bibliografia pubblicata qui a fianco. Sobrietà, risparmio energetico, riduzione dei consumi, degli imballaggi e della quantità dei rifiuti, riutilizzo, commercio equo e solidale, gruppi d’acquisto, agricoltura biologica, energie rinnovabili, pannelli solari, bioedilizia, preferenza per i prodotti locali: sono alcuni dei temi di iniziativa concreta che ognuno di noi può mettere in pratica, senza problemi. Un’altra partita decisiva si gioca inoltre sul terreno dell’azione nei confronti degli amministratori locali per rivendicare, ad esempio, interventi di controllo e di riduzione delle emissioni inquinanti, per potenziare i trasporti pubblici e uscire dall’ideologia dell’automobile, per portare la città a misura di bambino, migliorando la qualità della vita di tutti i suoi abitanti. Non ci sono alibi. Non diamo sempre la colpa agli altri, al governo, ai politici… Cominciamo a fare la nostra parte. Se lo vogliamo, si può cambiare.
BIBLIOGRAFIA
In questi ultimi anni sono stati pubblicati molti libri interessanti, che prospettano soluzioni alternative all’attuale modello di sviluppo. E’ impossibile citarli tutti, per cui mi limito a segnalarne alcuni, tutti a prezzi abbordabili e caratterizzati da un livello divulgativo che consente di entrare nel merito delle iniziative che possono essere adottate a livello locale e delle azioni concrete che ognuno di noi può fare, giorno per giorno, per cambiare i propri stili di vita.
-AA.VV., prefazione di Alex Zanotelli,
Invito alla sobrietà felice, Emi 2000, € 9,30
-Gianfranco Bettin,
Il clima è fuori dai gangheri,
Edizioni Nottetempo 2004, € 3,00
-Luther Blissett e Cyrano Autogestito,
Mc. Nudo. 100 buone ragioni per stare alla larga da McDonald’s,
Stampa Alternativa, 2001, € 1,03
-Mauro Bonaiuti (cur.),
Obiettivo decrescita, Emi 2004, € 9,00
-Marco Boschini, Caro Sindaco new global,
Emi 2004, € 9,00
-Roberto Bosio,
Mini guida alle idee pratiche per un consumo sostenibile, Edizioni La Tortuga 2004, € 1,00
-Centro Nuovo Modello di Sviluppo,
Nuova Guida al Consumo Critico,
Emi 2000, € 12,91
-Francesco Gesualdi,
Sobrietà. Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti, Feltrinelli 2005, € 9,00
-Pietro Greco e Antonio Pollio Salimbeni,
Lo sviluppo insostenibile. Dal vertice di Rio a quello di Johannesburg,
Bruno Mondadori 2003, € 13,00
-Istituto biologico Italiano,
Alimenti geneticamente modificati,
Edizioni La Tortuga 2003, € 1,03
-Istituto biologico Italiano,
Mini guida all’agricoltura biologica,
Edizioni La Tortuga 2003, € 1,03
-Serge Latouche,
Decolonizzare l’immaginario. Il pensiero creativo contro l’economia dell’assurdo,
Emi 2004, € 9,00
-Movimento Gocce di Giustizia,
AlternatiVitA! Mini guida per una vita sobria e solidale, Edizioni La Tortuga 2004, € 1,00
-Movimento Gocce di Giustizia,
Mini guida al cunsumo critico e al boicottaggio, Edizioni La Tortuga 2003, € 1,00
-Fabio Salvato,
Ultima generazione. Verso un 2020 etico e solidale, Emi 2004, € 8,00
-Andreas Schlumberger,
50 piccole cose da fare per salvare il mondo e risparmiare denaro, Apogeo 2005, € 9,50
-Francesco Tonucci,
La città dei bambini, Laterza 2002, € 12,00