ISTITUZIONE DI CASTIGLIONE
PARLA GIOVANNI SAVIOLA

di Luca Morselli

Nella seduta del Consiglio Comunale di Castiglione del 27 aprile è stato proposto dalla Giunta, e approvato dal resto dei consiglieri, la fondazione di un’Istituzione dei servizi culturali, denominata “Città di Castiglione delle Stiviere”, che nasce con il compito di gestire tutte le attività culturali del nostro paese, dalla biblioteca, al teatro, all’archivio, alla mensa. A capo di questa Istituzione vi è un Consiglio di Amministrazione che sovrintende alla sua gestione e al suo bilancio: il presidente del CdA è l’assessore alla cultura, in carica fino alla scadenza del mandato, e composto da un numero di consiglieri che va da 3 a 5, contenente membri nominati dal sindaco e indicati da maggioranza e opposizione. Vi è però un’eccezione: come decretato dal Comma 4, Art. 6 dello statuto dell’Istituzione, è possibile che un privato entri a far parte del CdA, a patto che versi, annualmente, un contributo pari ad almeno il 10% della spesa corrente del bilancio dell’Istituzione: una cifra, tolte le spese, individuabile intorno ai 70mila euro. Tale privato non avrà però il diritto di voto nelle sedute del Cda, grazie ad un emendamento presentato dai Ds nel Consiglio del 27 aprile: emendamento arrivato per un soffio, sulla spinta della lettera pubblicata sulla Gazzetta del 25 aprile da Claudio Morselli, che poneva forti dubbi sugli effetti positivi della nascita dell’Istituzione.Siamo dell’idea che, anche se senza diritto di voto, un privato che sborsi 70mila euro per entrare nel CdA il suo peso lo abbia comunque. Abbiamo chiesto un parere a Giovanni Saviola, capogruppo di minoranza Ds, i quali hanno votato a favore nella già citata seduta del 27 aprile.

Perché fondare un’Istituzione, dare la gestione ad un soggetto esterno al Consiglio Comunale?
La scelta di creare un’Istituzione ha degli effetti immediatamente positivi: permette al Consiglio di togliere dalla voce spese del bilancio comunale la cifra destinata ai servizi culturali, più o meno indicata intorno agli 850mila euro, rendendo più facile quindi il rispetto dei parametri del Patto di Stabilità.

Non c’è il rischio di perdere ogni potere d’indirizzo delle attività culturali da parte del Consiglio?
Al contrario, il Cda dell’Istituzione deve presentare un bilancio preventivo delle attività che intende svolgere, precisando fondi e spese. Questo bilancio preventivo, prima di diventare operativo, deve superare il controllo del Consiglio e ottenerne quindi l’approvazione. (Il bilancio è stato infatti presentato e approvato dal Consiglio nella seduta del 30 aprile, N.d.R.) Non è auto-referenziale, deve rispondere al Consiglio. Inoltre questo permette di estrapolare dall’intero bilancio comunale solo quello relativo all’Istituzione e alle sue attività; togliere dal bilancio comunale la voce relativa alle iniziative culturali dà maggiori garanzie di una migliore gestione delle iniziative culturali stesse.

E l’ingresso di un privato nel Cda?
Io mi auguro che ci sia qualcuno che voglia donare 70mila euro all’anno al Comune per le attività culturali: non ci vedo alcun ritorno da parte del privato, diventa a tutti gli effetti un’opera di mecenatismo, un’offerta, una donazione per qualificare l’offerta culturale di Castiglione.


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