MANTEGNA
ALLA CORTE DEI GONZAGA 1460-1506

di Fabrizio Migliorati

Nell’anno delle celebrazioni per il quinto centenario della morte di Andrea Mantegna, la città di Mantova si mobilita per rendere onore al grande pittore padovano. Alle Fruttiere di Palazzo Te si svolge (fino al 14 gennaio) la grande mostra Mantegna a Mantova 1460-1506. L’esposizione, conviene dirlo subito, non è monografica, non presenta esclusivamente le opere dell’artista enucleandole dal tessuto artistico coevo. Al contrario, si possono contemplare meravigliosi lavori di artisti contemporanei, meno famosi del Nostro, ma fondamentali per capire la portata della sua rivoluzione. Il loro accostamento offre stimoli, comparazioni ed una fondamentale dialettica. Quella del Mantegna è una ripresa dell’antico, inedita e geniale, mediata dalla letteratura precedente (soprattutto dal Petrarca). In lui percepiamo un gusto antiquario diffuso, testimoniato …


ASSOCIAZIONE FUTURA BASSA BRESCIANA

di Cledis Pasqualini

Non capita spesso di stare in un ambiente noncurante del nostro grado intellettivo, delle nostre potenzialità produttive, della nostra prestanza fisica; non capita spesso di incontrare persone per cui i disabili, handiccapati o diversamente abili, sono persone in carne ed ossa, con proprie storie, vissuti e problematiche. La prima volta che sono entrata in contatto con Futura ho potuto conoscere questo grande spirito di solidarietà, di amicizia, di sostegno. L’associazione Futura nasce nel’ 96 da un gruppo di genitori con figli disabili uniti dal forte desiderio di affrontare insieme i problemi e offrire terapie alternative ai propri ragazzi. L’entusiasmo delle famiglie unito alla sensibilità della città di Ghedi hanno permesso la realizzazione di un nucleo di riabilitazione equestre a cui …


PALESTINA LIBERA PARLA ALBERTO MUSATTI GVC PALESTINESE

di Eliseo Barbāra

Ritorna alla memoria quando i telegiornali mostravano l’abbattimento del Muro di Berlino, uno dei più tristi eredi della pazzia nazista e degli inaccertabili disaccordi di potere. Ricordo le immagini di euforia e di pianti liberatori di una popolazione divisa che ritrovava la speranza dopo anni bui. Il nuovo secolo ha portato un nuovo muro, più lungo, più alto e più terribile e disumano di quello di Berlino. Gli oppressi di sessant’anni fa hanno imparato la lezione e si sono trasformati in oppressori. Dal 2000 il Primo Ministro israeliano Barak ha deciso di costruire un muro per ostacolare l’ingresso di palestinesi in Israele, di fatto è una segregazione della popolazione palestinese. E Israele non vuole fermarsi. Gran parte dell’Occidente, intanto, è …