FUOCO CAMMINA CON ME

di Giovanni Caiola / underdog1982@libero.it


Nell’immaginario comune il raduno rock per eccellenza è quello andato in scena a Woodstock nell’agosto del 1969, tuttavia se è di importanza e di impatto musicale che si vuol parlare il Monterey Pop Festival tenutosi nel giugno di due anni prima rimane ineguagliato ed ineguagliabile. È che allora il rock si scopre adulto pur riuscendo per un mirabile istante (tre giorni: 16, 17 e 18 giugno) a conservare gli occhi di un bambino; è che in cartellone ci sono molti artisti che in seguito diverranno stelle di prima grandezza. È che su quel palco della cittadina californiana di Monterey si esibisce per la prima volta davanti al pubblico di casa sua un cantante e chitarrista che la sua America l’ha trovata a Londra: Jimi Hendrix. Nato a Seattle, è costretto a lasciare gli Usa per riuscire ad esprimere finalmente tutte le potenzialità artistiche delle quali è in possesso, essendo difatti in patria considerato troppo bianco dai neri e troppo nero dai bianchi. Ambiguità che paradossalmente lo rende una leggenda in quel di Londra, capitale del rock nella quale giunge ventitreenne nel settembre del ’66: gli inglesi adorano il blues e quel ragazzo nero, che fa prorompere dalla sua sei corde un blues geneticamente modificato eppure sempre in qualche straordinario modo riconoscibile, li fa letteralmente impazzire (per conferme chiedere ad Eric Clapton: dopo un solo concerto di Jimi il povero Slowhand passa dal rango di dio a quello di onesto mestierante). Are You Experienced? esce nel maggio del 1967 e scala la classifica degli album più venduti nel Regno Unito sino alla seconda posizione. È nata una stella. Negli Usa però ancora nessuno se n’è accorto dato che lì il disco non è stato distribuito. Così quando la Jimi Hendrix Experience – con il leader ci sono i fenomenali Noel Redding e Mitch Mitchell, rispettivamente a basso e batteria – sale sul palco di Monterey la sera del 18 giugno, il pubblico non ha la benché minima idea di quel che lo aspetta. Quarantatre minuti dopo la folla, in delirio, grida al miracolo. Le migliaia di ragazzi e ragazze pieni di buoni sentimenti, buone vibrazioni e discreto acido lisergico non credono alle proprie orecchie: nove brani uno più bello dell’altro eseguiti da un musicista a dir poco immenso. Quel concerto è oggi disponibile integralmente in DVD ed in CD in una versione magnificamente suonante: sarebbe un grosso peccato lasciarselo sfuggire. Partenza delegata ad una versione mozzafiato della Killing Floor di Howlin’ Wolf e a seguire una caldissima Foxy Lady e un’accorata Like A Rolling Stone cui vanno dietro la Rock Me Baby di B. B. King resa baccanale sonoro e la Hey Joe forse più bella che mai si sia udita, tocca poi ad una Can You See Me straordinariamente frenetica, ad una The Wind Cries Mary da lacrima sul ciglio e ad una Purple Haze da deliquio prima della chiusura con l’incendiaria – e non solo perché nell’eseguirla Jimi dà fuoco alla sua chitarra – cover di Wild Thing dei Troggs. Senza dubbio la sera di Monterey Hendrix è impegnato a dar del tu agli dèi.


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