COMUNE E ASL UNITI CONTRO
I TUMORI AL SENO E AL COLON

di Federico Migliorati

È iniziato nel mese di novembre il progetto di screening per la diagnosi precoce dei tumori al seno e al colon retto realizzato in collaborazione tra i Comuni dell’ambito distrettuale n. 10 (di cui Montichiari è capofila) e il distretto socio-sanitario cittadino. Il progetto è costato 40 mila euro e risulta interamente finanziato dai Comuni di cui sopra e dalla BCC del Garda e si rivolge a uomini e donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni residenti nel Comune di Montichiari e degli altri comuni associati, i quali riceveranno al proprio domicilio una lettera personalizzata di invito all’esame medesimo. Tale attività di prevenzione secondaria è erogata dal Presidio ospedaliero di Montichiari dell’Asl di Brescia grazie ad una convenzione che consente altresì di fornire la prestazione di mammografie ed eventuali altri esami di approfondimento che si rendessero necessari senza il pagamento di ticket per tutte le donne dell’età sopracitata (nel caso del tumore al seno). “Poiché questa neoplasia è quella più frequente nel sesso femminile ed una delle principali cause di morte – comunicano al distretto sanitario n. 10 - è estremamente importante l’adesione ad interventi di diagnosi precoce in grado, come dimostrato da diversi studi internazionali, di ridurre la mortalità in maniera significativa”. Per quanto riguarda il tumore al colon i cittadini di età compresa tra i 50 e i 69 anni saranno invitati con una lettera spedita al proprio domicilio a recarsi nelle farmacie del Comune di residenza per ritirare e riconsegnare il materiale necessario all’esecuzione del test. Sarà quindi sufficiente raccogliere una piccolissima quantità di feci per mezzo di un’asticella da inserire nell’apposito contenitore. Riconsegnato il kit in farmacia ci penserà poi il laboratorio di Sanità pubblica dell’Asl di Brescia ad analizzare tutti i campioni pervenuti. Tale test permette di svelare la presenza di sangue occulto nelle feci e aiuta a scoprire in tempo un tumore dell’intestino consentendo maggiori possibilità di cura e trattamenti più efficaci. Ma quali sono i fattori di rischio del tumore al colon? Hanno le loro responsabilità, oltre al fumo e all’abuso di alcol, anche la vita sedentaria e la scarsa attività fisica, l’eccessiva introduzione di calorie nella dieta e l’elevato consumo di carne rossa e conservata nonché lo scarso consumo di fibre vegetali come frutta e verdura; non va sottovalutata la familiarità della malattia. Dopo circa sei mesi dall’avvio del programma nel distretto n.10, lo screening sarà estero gradualmente agli altri nuclei socio-sanitari della Provincia di Brescia garantendo così la copertura a tutta la popolazione. In un biennio di attività nell’Asl di Brescia si prevede di identificare circa 230 tumori intestinali. Per ogni ulteriore informazione sul progetto di screening si può chiamare la sede Asl di competenza; è attivo anche un sito internet aggiornato all’indirizzo www.aslbrescia.it.


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