NUOVA FIGURAZIONE?
NO, PER ORA NO GRAZIE

di Dario Lanzetta

Tempo addietro ho dato un’occhiata a un famoso mensile d’arte esattamente di un anno fa per cercare di notare le differenze che approdano tra gli artisti contemporanei. Mentre felicemente (si fa per dire) sfogliavo le pagine, tra un quadro di Kostabi, Nunziante o meglio ancora di qualche gruppetto di pittori che credono ancora di essere a Parigi nel bel mezzo dell’impressionismo, sono arrivate ai miei occhi le immagini della vincitrice della sezione pittura, di un famoso premio annuale d’arte italiana indirizzato ai giovani artisti. La prima sensazione che ho avuto, sinceramente, è stata quella di chiudere la rivista e gettarla immediatamente nella pattumiera, ma educatamente ho preferito non optare per questa drastica soluzione e riuscire a capire attentamente l’opera che si è aggiudicata la Targa d’Oro. Questo mio improvviso e negativo giudizio è partito dal fatto che ogni anno si ha una triste e devastante regressione sia dal punto di vista estetico, che dal punto di vista poetico da parte degli artisti. La pittrice in questione (come tanti altri artisti) è Francesca Marzorati con la sua introspettiva opera, non ha fatto altro che ri-pescare quella banale corrente che purtroppo oggi giorno sta inquinando in qualche modo l’arte contemporanea. Quasi sicuramente avete capito tutti che sto parlando del famoso e oramai vecchio Iperrealismo, in questo caso leggermente modificato, o più adeguatamente rivisto nell’occhio della nostra contemporaneità; la cosiddetta “realtà quotidiana”. Ora, nella mia caotica testa, sorgono domande e questioni di ogni tipo, cioè: perché un’opera che in questo caso non è per niente originale è arrivata addirittura a vincere un concorso a quanto pare così importante? Non crediate che lo dica per invidia, perché rispetto l’arte della pittrice e i suoi simili, ma non riesco a trovare risposta che soddisfi questi miei gravissimi quesiti. Insomma, sicuramente molti altri giovani talenti, avranno partecipato e non sono stati per nulla presi in considerazione, perché sicuramente non appartengono alla ripudiante “Giovane Figurazione”, che ha come durata, come sappiamo due o tre anni al massimo. L’elemento che provoca sconforto in queste mie parole, è che alla realtà di oggi, non c’è voce in capitolo in nessun campo e con questo comprendo, gallerie, concorsi, premi speciali, ecc., per quelli che non dipingono o copiano fotografie nei minimi particolari o realizzano un’amara figurazione. L’astrattismo non va più di moda? Rispondo con un’altra domanda: ma la figurazione in questo modo (Iperrealismo e Co.) non è stata già fatta e rifatta in tutte le salse? A voi la risposta.


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