I CONSIGLIATI DI PEGASO

di Luca Morselli / hankvoice@hotmail.com


Q
Luther Blisset
Edizioni Einaudi
euro 15

Ultimo lavoro del collettivo bolognese firmato Luther Blisset prima di lanciarsi nel progetto Wu-Ming; un capolavoro assoluto, 600 pagine febbrili e violente che vanno a costruire l’emblema letterario italiano del progetto Luther Blisset. Romanzo storico, d’avventura, giallo, saggio socio-religioso, bomba eretica e rivoluzionaria, scritto con inconfondibile stile combinatorio, con linee narrative che si incastrano continuamente, alternando personaggi, luoghi e tempi e voci narranti. Le vicende sono ambientate nell’Europa del ‘500, da quel 1517 in cui un frate agostiniano di nome Martin Lutero affisse 95 tesi sulla cattedrale di Wittenberg contro il potere papale, fino al 1558, dopo lo sfaldamento del maestoso impero realizzato da Carlo V e dopo la Contro Riforma vaticana e annesso Concilio di Trento; mezzo secolo di lotte politiche e religiose, alla fine del lento superamento delle strutture sociali medioevali e all’alba dell’Europa moderna. Personaggio chiave è il Capitano Gert dal Pozzo, tedesco teologo di Wittenberg negli stessi anni di Lutero e Melantone, di cui non si scopre mai la vera identità: dopo gli studi universitari abbandona la carriera accademica e prende parte alla rivolta contadina del 1525 guidata da Thomas Muntzer, predicatore di povertà ed eresia, che, impugnando le riforme religiose volute da Lutero si lancia in una guerra folle dei poveri contro i ricchi e i signori della terra, annunciando l’avvento di Dio che distruggerà privilegi e soprusi millenari della casta dominante. La guerra finisce con il massacro dei rivoltosi eretici nella battaglia di Frankenhausen, nel nord della Germania, trucidati da eserciti mercenari al soldo dei Principi, che, come dalla volontà dello stesso Lutero, soffocano nel sangue ogni deviazione politica di quella che deve essere una riforma esclusivamente religiosa. Gert dal Pozzo si salva e comincia un travaglio clandestino da eretico e criminale, che lo porta prima ad Anversa negli anni ’30, al culmine della potenza olandese dei mercanti e poi nell’Italia dei Ducati, delle Signorie e del potentissimo Stato della Chiesa, a Venezia, Ferrara, Rovigo, dove prende parte ad una diffusione clandestina di un libello rivoluzionario e anti-papale, il Beneficio di Cristo, fino all’ennesimo colpo di mano dei “potenti” che lo costringe a fuggire definitivamente verso l’Asia. Q è invece una spia vaticana, al servizio per trent’anni di Pietro Carafa, capo del Sant’Uffizio e futuro papa Paolo IV, che segue, infiltrandosi e poi tradendo, tutti i movimenti e le rivolte eretiche che infiammano l’Europa, la cui narrazione è riportata da epistole che Q stesso invia puntualmente a Pietro Carafa. Lo sfondo che diventa personaggio sono l’Impero di Carlo V e i banchieri Fugger che ne finanziano le imprese, il Papato, i mercanti di Anversa, la repubblica di Venezia, i movimenti anabattisti, l’Inquisizione, gettati nel romanzo e raccontati con minuziosa precisione storica. Pagine di lotta si alternano a lunghe riflessioni sul logorio e i giochi di potere; descrizioni storiche fanno da cornice alle storie di perseguitati guidati da un primordiale impulso all’eresia che diventa rivoluzionaria, incessante ed esistenziale lotta contro i poteri costituiti, i privilegi secolari, il malsano (sopr)uso della fede per dominare le vite. Un romanzo anch’esso eretico, una oggi più che mai attuale rivisitazione della religione vicina ai poveri, ai reietti e agli immorali, lontana da istituzioni che fanno da tramite fra Dio e il credente. Un meraviglioso attacco sulle ali dell’ironia contro ogni forma di fanatismo.


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