LA CURA
TERAPIA D’URTO PER I LAICI

di Luca Cremonesi

A volte si cambia lo scenario per acquistare un pezzo di inutilità, ma non è questo il caso perché la situazione è oggettivamente pericolosa: c’è un ammalato grave, in fin di vita, e in suo aiuto s’ha da correre con tutti i mezzi disponibili. Il malato è il laico, non certo il religioso che in questo momento gode di ottima salute. Ha ragione chi, tempo fa, mi disse: Se sono i laici gli ammalati, la soluzione non è nello sparare addosso alla religione e alla Chiesa. Se, per un attimo, ci dimentichiamo che c’è sempre una causa scatenante nel momento in cui si inizia a sparare nel mucchio e allo stesso tempo ci dimentichiamo che l’attacco violento, vergognoso e ignobile, fu sferrato proprio dalla parte che oggi si ritiene offesa, allora ha ragione chi sostiene quanto sopra riportato. Per questo motivo, dunque, mi sono interrogato per trovare alcuni medicamenti per il nostro ammalato. La situazione è critica e pertanto serve agire d’urgenza dimenticando, finalmente, l’atteggiamento politicamente corretto, il buonismo singolare (“il prete del mio paese aiuta i poveri”, “quello del mio villaggio gira in bici” e via di seguito) e, soprattutto la compassione (“non credo alla vita pacifica non credo al perdono” cantava Pierangelo Bertoli) di ovvia natura religiosa. Qui, sia ben chiaro, è la vita e la libertà di uno Stato sovrano che è in pericolo e che si vuole limitare. Allora via i compromessi, via la faccia tosta e falsa di chi sta un po’ di qua e un po’ di là tipo le componenti cristiano-sociali e a-sociali – ce ne fossero!! – di quei partiti che, sulla carta, hanno precisi valori da declinare, di cui parlare e su cui discutere e ricompattarsi senza tanti fronzoli democratici all’orizzonte. A malattia grave si risponde con cure radicali e terapie d’urto. Prima però di elencare gli interventi vorrei citare Piergiorgio Odifreddi, autore di un interessante (ma non efficace, purtroppo) volume, Perché non possiamo esser cristiani e meno che mai cattolici, libro che si richiama al classico di B. Russell (Perché non sono cristiano) e agli splendidi scritti di E. Renan (Gli apostoli e Vita di Gesù). A mio avviso è interessante una delle domande poste da Odifreddi: Perchè non si può usare la razionalità per attaccare la religione quando invece è liberamente utilizzata per criticare la magia, l’occultismo, l’astrologia ecc…? Mi sia concesso di riportare un altro esempio, segno inequivocabile della malattia mortale di cui si parla. Nella sala consiliare di Castiglione delle Stiviere nel mezzo della parete che si trova dietro il banco ove siede la Giunta, non c’è, come dovrebbe essere in qualsiasi paese sovrano all’interno dei suoi confini, la fotografia del Capo dello Stato (relegata in basso a destra), ma un bel Crocefisso! Stando alle leggi dello Stato sovrano italiano, questa è eversione… La terapia d’urto di cui parlo riguarda lo Stato e i laici e dovrebbe essere composta da questi primi interventi radicali:

1) Leggere e conoscere i testi religiosi, le parole e gli scritti dei Papi, dell’attuale Papa e dei vari uomini religiosi, soprattutto le dichiarazioni fatte alla stampa per evitare la pantomima di chi afferma una cosa e il giorno dopo sostiene di non esser stato capito. La Chiesa, da sempre, forgia il suo potere temporale sull’ignoranza del popolo (come fanno tutte le sette, i santoni e i maghi di questo mondo).

2) Riflettere sull’ovvio e sul significato delle parole. A tal proposito ricordo che il matrimonio in Comune si dice, non a caso, civile … so bene che tale parola ha due significati, ma un unico senso, chiaro e incontrovertibile.

3) Uno Stato sovrano emette le sue leggi, ne ha diritto e non fa nulla di male. Le varie comunità possono accettarle o meno e in quest’ultimo caso diventano fuori legge. Quando una società di pochi uomini vuole imporre leggi a uno Stato sovrano si entra nel territorio dell’eversione o della sovversione all’ordine costituito e si nega, di fatto, la sovranità di uno Stato. Cosa direbbe il Vaticano se gli imponessimo, all’interno dei suoi confini, delle leggi?

3) Riflettere e conoscere bene le leggi dello Stato e farle applicare a tutti, anche a chi predica povertà e incassa miliardi di vecchie lire (circa 40 ogni anno… un terzo della finanziaria di Prodi) dallo Stato italiano.

4) Far pagare, come accade per ogni ditta o manifestazione, i diritti di affissione per il Crocefisso. Si tratta del logo di una precisa organizzazione e non vedo perché non debba pagare le tasse, come fanno tutti, allo Stato che ospita, sulle proprie pareti, i suoi messaggi. Lo Stato italiano non ha una religione di Stato, dunque il Crocefisso va tolto da tutti gli edifici pubblici.

5) Di conseguenza, impedire a qualsiasi uomo religioso di benedire i luoghi di enti pubblici (non privati) perché, fra l’altro, sono frequentati anche da persone non credenti. Lo Stato deve rispettare tutti i suoi cittadini.

6) Usare le categorie di pensiero delle persone di chiesa, per ripagarli con la loro caritatevole moneta. Se tutti i gay sono uomini marci, anche tutti i preti son pedofili; se tutte le donne che abortiscono sono maledette, allora anche tutti i preti son ladri e così via. Non piace generalizzare? Bene, che si cominci, da tutte e due le parti, a non farlo esigendo lo stesso rispetto che gli altri esigono.

7) Chi si laurea nelle scuole cattoliche abbia meno privilegi, perchè si ha una conoscenza monca e di parte, di chi ha avuto fiducia nelle scuole dello Stato. Non è giusto che quelle persone abbiano garantiti gli stessi diritti di chi ha avuto fiducia nelle scuole dello Stato. Lo Stato non paghi una lira per quegli studenti.

8) Se il clero vuole imporre le proprie regole a un altro Stato si candidi e si faccia eleggere nel parlamento di quello Stato. Allo stesso modo si permetta ai cittadini di altri stati (europei e extra-europei) di sedere in parlamento e legiferare.

9) Rendere il clero (dal Papa al parroco di paese) cittadini, per legge, uguali agli altri con diritti e doveri se cittadini italiani; se cittadini stranieri facciano le loro belle code notturne per il permesso di soggiorno e per poter aver un lavoro nello Stato che li ospita e li mantiene.

10) Come paese democratico l’Italia può opporsi ai paesi non democratici al fine di garantire lo sviluppo e la crescita della democrazia nel mondo. Se così non è, siano ritirati i soldati in giro per il globo a combattere per la democrazia. In democrazia la legge è fatta da uomini, e può essere sempre aggiornata, ed è uguale per tutti perchè normativa e democratica in quanto fatta dal demos, dal popolo, attraverso i suoi rappresentanti eletti in libere elezioni. Questo infastidisce i cittadini di uno Stato teocratico non democratico (il Papa è eletto dallo Spirito Santo, e cioè dalla terza persona della Trinità divina, non da uomini) dove non esistono libere elezioni e diritti di voto estesi ai suoi cittadini (i preti prendono i voti, non se li fanno dare).

www.civetta.info, area download, articoli sul tema della laicità di Aldo Busi, Eugenio Scalfari, Adriano Sofri, Angelo Maria Martini e la Nota CEI sulla famiglia.


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