PIER PAOLO PASOLINI

di Luca Cremonesi e Leonardo Tonini

La notte del 2 Novembre 1975 muore Pier Paolo Pasolini. Il suo corpo letteralmente massacrato verrà ritrovato sul litorale di Ostia. La storia ci consegna il suo assassino: Pino Pelosi. Le carte processuali ci consegnano una certezza: Pelosi non ha agito da solo, con lui c’erano altre persone. L’Italia vittima senza ancora saperlo della sindrome Codice da Vinci – per la quale ogni fatto ha un’essenza esoterica – inizia così a fantasticare allargando la vicenda come i cerchi nell’acqua dopo il lancio di un sasso. Si sa, più ci si allontana dal centro più la verità svanisce e perde intensità. Passano trent’anni e tutto si dimentica: i colpevoli, i complici e la vittima. Pasolini fu poeta, scrittore, regista, drammaturgo, pittore, …


INCONTRO CON GIORELLO

di Luigi Chesini

Giulio Giorello è nato a Milano nel 1945, laureato in filosofia nel ’68 e in matematica nel ’71, allievo di Ludovico Geymonat, ha insegnato nelle università di Pavia, Milano, Catania. Attualmente è ordinario della cattedra di Filosofia della Scienza alla Statale di Milano. Al termine degli incontri dedicati a Einstein, durante Mosaicoscienze edizione 2005, abbiamo avvicinato il professore e gli abbiamo rivolto alcune domande, che spaziassero il più possibile, per sentire un parere su alcune questioni emerse durante la sua conferenza tenuta presso il Teatro Sociale di Castiglione delle Stiviere, ma anche sull’attualità della politica e della società.

È strano che un concetto come l’etere, nonostante tutte le evidenze contrarie, fosse testardamente mantenuto da gran parte della comunità dei fisici …


CHE FARE?

di Moreno Carlesso e Claudio Tonini

La Russia è caratterizzata da un’architettura istituzionale molto accentrata che, da un lato, sacrifica elementi di democraticità; dall’altro, risulta indispensabile per la guida efficace di un paese di tali dimensioni. Questo è confermato dalla Storia, si pensi agli Zar e, in tempi recenti, ai vari dirigenti comunisti, fino all’era Putin. La gerarchia zarista era consolidata su basi dinastiche, per i leader che hanno guidato la Russia dopo il 1917 la situazione era più complessa, essi agivano, infatti, all’interno di una “curia”, nella quale era necessario assicurarsi i posti chiave per poter guidare l’apparato burocratico, presero forma quei fenomeni di “mafia istituzionale” ricorrenti nella politica russa, basti pensare al cosiddetto “clan di Dnepropetrovsk” di Brenev, alla “famiglia” di Eltscin e all’attuale …