I CONSIGLIATI DI PEGASO

di Luca Morselli / hankvoice@hotmail.com



Triste, Solitario Y Final
Osvaldo Soriano
Einaudi
euro 8,50

Osvaldo Soriano, scrittore e giornalista argentino, amante del calcio e fine conoscitore della letteratura novecentesca, collaborò al giornale di Buenos Aires La opiniòn dal 1971 al 1974, un livello di politica e cultura generale che intendeva rivolgersi alla borghesia liberale e di sinistra argentina, nel disperato tentativo di salvaguardare l’intelligenza e la libertà di parola negli anni più bui delle dittature militari. Tentativo velocemente naufragato nella repressione manu militari del generale Peròn, che porterà allo scioglimento del giornale e alla fuga, quando non al carcere, l’intera redazione. Dopo questo fatto, Soriano partì per un viaggio di studio e di piacere alla volta di Los Angeles, città mai visitata prima dall’allora trentunenne scrittore, che non gli impedì però di farne la protagonista del suo primo romanzo, Triste, solitario y final, datato 1973, pubblicato in Italia da Einaudi nel 1979. Il titolo è ripreso da un’opera di Raymond Chandler, celeberrimo scrittore americano degli anni ’40 e ’50, inventore del detective Philip Marlowe, una sorta di eroe picaresco moderno, triste, solitario e alla fine, protagonista di una saga di romanzi noir a carattere poliziesco, con fortissime tinte narrative hard-boiled. Chandler rappresenta il crimine, la violenza e il sesso senza nessun trasporto sentimentale, privo di ogni proposta morale, in una visione totalmente cinica e disincantata del mondo. Philip Marlowe non si limita a risolvere i gialli, e non vi riesce mai, ma ne rimane irrevocabilmente coinvolto, rendendo, come da migliore tradizione noir, ogni volta del tutto inutile il suo intervento. Il detective Marlowe finisce così con il diventare un grigio e agghiacciante ritratto della Los Angeles degli anni ’40: moderna, dalla vita frenetica e nevrotica, popolata da esseri cattivi e spietati, in cui l’unica legge è quella della sopravvivenza. Il libro racconta di un settantenne Stan Laurel, vecchio e depresso, ancora più stanco di vivere dopo la morte del suo compagno di una vita Oliver Hardy, che si presenta nell’ufficio di Philip Marlowe, con l’intenzione di assumerlo per scoprire i motivi del suo declino artistico, decretato con un’esclusione totale da parte delle Major di Hollywood. Marlowe non risolve nulla, Stan Laurel muore e, anni dopo, sulla sua tomba, incrocerà un giovane giornalista argentino, Osvaldo Soriano, in viaggio per conto del suo giornale con il proposito di scrivere un libro sull’attore scomparso. I due cominciano a intrufolarsi negli anfratti dello Star System, alla ricerca di un perché della ingloriosa fine dei comici Stanlio&Ollio. Fra risse, rapimenti, furti, e il rischio più volte sfiorato di rimanerci secchi entrambi, incontreranno man mano, John Wayne, Jane Fonda e Charlie Chaplin: quest’ultimo verrà addirittura rapito dai nostri, accusato di essere l’artefice dell’esclusione dei due attori scomparsi. Il rapimento avviene la notte degli Oscar, raccontato in una straordinaria scena pulp e surreale, un po’ comica e un po’ spaventosamente violenta, del romanzo, che porterà entrambi in carcere e al definitivo ritorno di Soriano in Argentina. L’opera di Soriano nasce come omaggio a Chandler, al genere hard-boiled e a tutta la sua etica di disillusa e disincantata fine dell’età dell’innocenza dell’autore verso sé e il mondo, unita a un nostalgico ritratto dei più grandi interpreti del cinema muto.


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