UN NUOVO UMANESIMO DOPO LO TSUNAMI

di Luigi Chesini

IL SENSO DELL’UMANITÀ
Dario Renzi
Prospettiva Edioni,
10 euro

Sono forse i grandi eventi mediatici ciò che caratterizza la nostra epoca, la vera cifra della globalizzazione? Si è ritenuti a pensare, osservando il succedersi degli avvenimenti, che questi si stratifichino nella nostra mente e che concorrano a formare la nostra esperienza, ma che al contempo ogni evento nasconda il precedente nella memoria dell’“uomo medio” (qualsiasi cosa quest’espressione significhi). Dario Renzi si è impegnato, con questo libro, a trovare un senso a ciò che può apparire insensato, come un maremoto che ha colpito popolazioni tra le più povere della Terra. Sostiene che bisogna trovare la forza per rifondare la visione che abbiamo dell’umanità, partendo dalle persone reali e non dalle istituzioni. Muovendosi attraverso la sua esperienza di direttore del Centro Studi Utopia e della rivista Utopia Socialista l’autore tende fare una critica a 360 gradi degli organi istituzionali, sia nazionali che internazionali. Non risparmia bacchettate pesanti alle forze “progressiste”, deluso dal non averle sentite pronunciare parole realmente di “sinistra”, che fossero cioè a favore dell’uomo e non una semplice critica all’impero. Il libro è quindi anche un appello a credere nella forza e non nella debolezza dell’umanità.La tragedia dello tsunami dovrebbe spingerci a non lasciarci andare a un inutile senso di rassegnazione o, peggio, a speculare sulla sofferenza. L’atto di accusa verso i potenti della Terra è di aver cavalcato la commozione seguita alla catastrofe come uno spot elettorale per aumentare la propria visibilità, o per ricostruirsi un’immagine in un area a forte presenza musulmana. Ci si può chiedere se il mondo vive un eterno reality show la cui puntata successiva è andata in onda con la morte del Papa. La risposta è no, perché, al di la della sfera dei media, c’è la sofferenza vera degli uomini e delle donne. Il loro desiderio di riscatto può e deve partire a livello locale, unica seppur debole garanzia di una reale solidarietà contro le avare donazioni degli stati e la corruzione. Cosa resta oggi dell’emozione natalizia verso il dramma del sud-est asiatico? Container lasciati a marcire sulle banchine dei porti e donazioni bloccati nei meandri della burocrazia internazionale. L’appello dell’autore, attraverso la sua prosa fatta di epigrammi, nonché la sua tesi di fondo, è che il maremoto deve muovere la gente verso un nuovo umanesimo che scavalchi le ipocrisie delle organizzazioni e dei politici, portando uomini e donne al centro di un’azione che parta dagli stessi protagonisti. Però, come spesso accade, non si riesce a capire come ciò possa avvenire praticamente in comunità spesso atomizzate, in cui la comunicazione è solo dall’alto in basso e dove l’unico villaggio globale che le coinvolge è quello dell’operatore turistico di turno.


Commenti »

Ancora nessun commento

feed RSS per i commenti a questo articolo.

Lascia un commento


Attenzione: i commenti compariranno sul sito previa approvazione del moderatore

Righe e paragrafi vanno a capo automaticamente, l’indirizzo e-mail non viene mostrato, HTML è permesso: <a href="" title="" rel=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <code> <em> <i> <strike> <strong>