UNA CITTĄ PIŁ VIVIBILE,
PIŁ APERTA E SOLIDALE

di Claudio Morselli

Quale futuro per Castiglione? E’ un po’ questo il senso di una serie di articoli ed interviste che stiamo pubblicando da qualche mese sulla Civetta, con risultati interessanti. Credo però che sia ora indispensabile il coinvolgimento diretto dei cittadini, affinché i cittadini stessi possano diventare protagonisti del proprio futuro e contribuire a ridisegnare una città più vivibile, più aperta e solidale. E’ per questo che ho prospettato l’idea di un laboratorio di democrazia partecipativa che consenta alla comunità castiglionese di recuperare un rapporto positivo con la politica e con le istituzioni, senza scadere in uno sterile localismo, ma inquadrando l’azione locale in un’ottica globale e nella riflessione che, complessivamente, c’è bisogno di fare sul futuro che ci aspetta. Siamo stati abituati a pensare ad un progresso senza limiti e ad un modello di sviluppo che si pensava di poter esportare, su scala globale, per garantire a tutti libertà e benessere. Ora invece ci accorgiamo che le risorse sono limitate, che il mondo è inquinato e che, accanto all’opulenza di pochi, c’è l’estrema miseria di gran parte della popolazione del pianeta, mentre si spendono più di mille miliardi di dollari all’anno per gli armamenti, il lavoro è sempre più precario e la povertà lambisce i ceti intermedi delle società industrializzate. Negli ultimi cinquant’anni abbiamo distrutto più risorse naturali che nei diecimila anni precedenti. Avanti di questo passo, entro altri cinquant’anni resteranno solo macerie. Non lo dicono solo quegli ecologisti “esaltati”, “estremisti” e “fondamentalisti”. Lo dicono gli scienziati di tutto il mondo, lo dice l’Onu, lo dice il Pentagono, che in un rapporto tenuto segreto fino all’anno scorso – quando fu divulgato dal quotidiano britannico The Observer –, mette in guardia: “I cambiamenti climatici, già nei prossimi vent’anni potrebbero portare a una catastrofe mondiale, con milioni di vittime, guerre e disastri naturali”. “Il brusco cambiamento climatico potrebbe portare il pianeta sull’orlo dell’anarchia”. “L’effetto serra è peggio del terrorismo”. Purtroppo, la gravità della situazione è direttamente proporzionale all’irresponsabilità dei governi mondiali, che pensano ad altro. Per questo è importante il ruolo dei cittadini e delle istituzioni locali, al fine di mettere in atto azioni concrete per limitare l’utilizzo di risorse naturali non rinnovabili, per ridurre l’inquinamento, l’impatto ambientale e il consumo energetico, per orientare i consumi in funzione della loro sostenibilità etica e ambientale, per favorire l’incontro di culture diverse e realizzare percorsi di pace. E’ quanto si sta facendo, in molte realtà locali di tutto il mondo: tanti piccoli lillipuziani che, unendosi, riescono ad imbrigliare il gigante Gulliver. E’ quanto possiamo fare anche a Castiglione, con l’obiettivo di impedire altre devastazioni ambientali e restituire le colline e i beni ambientali ai cittadini, per una migliore qualità della vita, per un futuro sostenibile, nonviolento e solidale.


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