L’ULTIMO DI BUSI

di Flavio Marcolini

É in libreria Come accalappiare un uomo, come tenerselo stretto e come scaricarlo la mirabolante traduzione che Aldo Busi ha realizzato di un celebre manuale di Zsa Zsa Gabor, cult book americano che fece epoca negli anni Settanta. A pubblicarla sono le giovani ma agguerrite edizioni Alet di Padova. “Scritto con la mano sinistra e con la testa vuota”, come Busi stesso ama ripetere ostentando nonchalance, questo libro pirotecnico contiene qua e là piccole e grandi interpolazioni che moltiplicano l’effetto dissacratorio già abbondantemente presente nelle pagine al vetriolo della diva ungherese regina del glamour, scrupolosa impresaria dei propri sentimenti fino a divenire un’oculata collezionista di mariti facoltosi, dal talamo al tribunale. Lo scrittore monteclarense, in verità, ci mette molto di suo: più che tradurre, rivede e reinventa completamente il vulcanico trittico “in un’atmosfera da vaudeville, con la penna intinta in Kierkegaard” con l’intento di prodigare alle aspiranti mogli e future divorziate preziosi consigli di ordine pratico, sentimentale, logistico, immobiliare, economico, alimentare, finanziario, razziale, giuridico e legale. La messa in scena dell’astuto ed elegante gioco estetico della seduttrice che conquista la sua preda cuocendola a fuoco lento con le armi dell’intelligenza e della sagacia, ben celata sotto una apparente frivolezza, richiama davvero qua e là la lezione del filosofo danese. Più finta svampita che reale vamp, la Zsa Zsa Gabor di Busi ci appare quasi una figura demoniaca che passando da un motto di spirito all’altro arriva a possedere tutto degli uomini che si interessano a lei, prima rapiti progressivamente dalla musica ammaliante delle sue multiformi e cangianti svenevolezze, poi presto abbandonati in una logorante disperazione. E questo comportamento le viene assolutamente naturale, nel suo fluire spontaneo e inarrestabile, capovolgendo con leggerezza il senso dell’innamoramento nella strategia e nel calcolo, nell’interesse e nel puntuale ripensamento. Lungi dal volere possedere fisicamente gli uomini che attraversa, ne desidera il possesso psichico e, ancor più, economico, entrambi gestiti all’insegna della caducità dei sentimenti e della durevolezza dei patrimoni. Per conseguire il suo obiettivo è disposta a tutto: ora distaccata ora premurosa, ora iraconda ora affettuosa, non mira a nient’altro che rendersi interessante, ben sapendo che può esserlo solo se perennemente appesa all’architrave dell’indeterminatezza. Al contrario per lei, una volta contratti i matrimoni, sono i mariti a perdere presto di interesse e allora la farfalla Zsa Zsa trova ogni mezzo per mollare la preda. Ne è passata di acqua sotto i ponti da Seminario sulla gioventù, ma Busi conserva tutta intera anche in questa sua trentaduesima opera la propria impareggiabile maestria, trasformando un breve manuale utilitaristico di “vita sentimentale” e di “economia domestica” che avrebbe potuto anche sembrare datato a 35 anni dalla sua pubblicazione, in una sfavillante passerella di invenzioni lessicali e calembour, all’insegna di un’ironia fulminante e sfacciata. Basterebbe scorrere l’indice del volume per rendersi conto degli acuminati guizzi di parossismo con i quali Busi pungola anche i lettori più avveduti, costringendoli a rifondare il proprio modo di pensare e vivere il senso dei rapporti fra i sessi. Le confidenze intriganti, i suggerimenti maliziosi, le mille informazioni necessarie e fondamentali per conquistare un uomo, farlo innamorare e poi, inesorabilmente, lasciarselo alle spalle ricavandone i migliori benefici: tutto ciò diventa, in questa lunga cavalcata attraverso le visceralità dei sentimenti, materia incandescente per ogni cuore e portafogli, in un vero e proprio tripudio della lingua italiana, bulinata da Busi in questo personalissimo divertissement.


3 Commenti »

  1. E’ veramente impossibile citare opere che non siano di Zizek, Busi…? Cos’è veramente “politicamente e corretto"?

    Comment scritto da Moreno — 12/20/2005 @ 10:39 am

  2. caro Moreno…
    1) come forse avrai capito – spero, visto che è ormai un pò di mesi che collabori con noi – siamo un giornale territoriale, non siamo un mensile nazionale, e neppure una rivista specializzata come Limes o MicroMega… dunque teniamo sotto controllo il territorio e Aldo Busi – oltre ad essere, con Arbasino, l’unico grande scrittore italiano rimasto – abita a Montichiari, il paese dopo Castiglione….
    2) Mi dispiace, non credo al Politicamente Corretto… ha fatto dei danni immensi e continua a farli. Chi si nasconde dietro questa etichetta – anche per giustificare i suoi studi – è il primo intollerante (e proprio Zizek lo ha mostrato in un bel libello di qualche hanno fa: “Difesa dell’intolleranza"). A te il compito di scoprire cosa dice…
    3) Ognuno, su La Civetta, è sempre stato libero di citare gli autori e le autorità che vuole, nessun problema…..e sempre lo sarà…
    4) Personalmente, preferisco Zizek ad altri autori. io non cito nazisti e neppure fascisti. Per capirci: Ho letto, per esempio, Schmitt e le sue interessanti analisi… ma di una autore che non ha saputo leggere il nazismo e le sue conseguenze (come fece Heidegger e altri con lui) non mi fido… anche se ha scritto le cose più interessanti di questo mondo… Ripeto, non sono politicamente corretto perchè non sono intollerate… altrimenti, scusa, non vedo perchè non citare I Protocolli dei Savi di Sion e il Mein Kampf… ma altri sono liberi di farlo su La Civetta… non mi riguarda. Basta che si assumano la responsabilità di quello che citano e delle eventuali polemiche e lettere che ricevrà…. come faccio io e altri in redazione.
    Un cordiale saluto…. Luca Cremonesi

    Comment scritto da Luca — 12/21/2005 @ 10:01 am

  3. La cosa più fastidiosa e compromettente che possa succedere a chi lavora per costruire un mensile di ATTUALITA’ e CULTURA, è di vedersi sbattere in faccia con una frase stupidissima una qualsivoglia maggiore apertura culturale e conoscenze più amplie e profonde. Non è un giornale d’elitè, non ci contrapponiamo a nessuna “massa” da educare, facciamo circolare notizie, idee, curiosità e approfondimenti. E siamo locali e territoriali. Questo è quanto credo si debba dire. Di santoni blasonati, un pò liberal, un pò diplomatici, e tanto scassapalle, ne facciamo volentieri a meno: da lettore li salterei accuratamente, come ho sempre fatto in questi mesi… Luca Morselli
    ps scritto con tutta la responsabilità che ne deriva…

    Comment scritto da luca — 12/22/2005 @ 12:17 pm

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