SOLFERINO: PGT L’OSCURO OGGETTO DEL DESIDERIO

di Gabriella Felchilcher

Un nutrito numero di cittadini solferinesi ha risposto all’invito dell’Amministrazione che il 12 settembre scorso ha tenuto il primo incontro pubblico sul Piano di Governo del Territorio. L’incarico per la stesura del PGT era stato affidato, nel dicembre 2005, al Politecnico di Milano e ci si aspettava quindi una presentazione degna del prestigio dell’Ateneo e…del denaro sborsato dai contribuenti per un tale importante incarico. Problemi tecnici hanno impedito per quasi un’ora di conoscere, quella che in gergo, è stata definita l’analisi dello stato dei fatti, ora che si è conclusa la fase conoscitiva. Ma conoscono il loro paese i solferinesi? Credo proprio di sì, almeno quelli presenti in sala civica nonostante la partita della Nazionale di calcio. Molti erano lì perché si aspettavano l’accoglimento delle loro istanze, quelle che chiedevano da parte di Re Mida, la trasformazione delle aree agricole in edificabili. Tali aspettative sembra vadano deluse, visto che, salvo pressioni dall’alto, l’architetto Palazzo pare intenzionato a scartarle tutte. Ma la maggior parte dei solferinesi pazienti che hanno atteso gli eventi, volevano sentirsi dire che l’espansione edilizia avrebbe avuto un rallentamento. Si sono dovuti invece accontentare della dichiarazione della Sindaco che ha così sentenziato: “Facciamo tutte le case che ci chiedono di costruire, né una di più né una di meno”. Non c’è che dire: un messaggio chiaro e convincente! A seguire, da parte dei tecnici, sono arrivati poi tanti numeri, dall’incremento della popolazione alla percentuale degli abitanti nel centro storico, dalle classi di età dei solferinesi, all’indice di invecchiamento, dal numero degli edifici esistenti alla loro epoca di costruzione e alla superficie media delle case di Solferino che si aggira sui 114 metri quadrati. La solita storia dei polli: Tizio ne mangia due, Caio solo uno e Sempronio nessuno, ma per la statistica ne mangiano uno a testa! Verso la fine della serata si è finalmente giunti al nocciolo della questione: il nuovo plesso scolastico, la vera operazione che interessa questa Amministrazione. I paroloni usati, altisonanti e affascinanti per chi li sentiva per la prima volta, ci hanno parlato di un “programma integrato di intervento” che definirà le modalità, anche economiche di questo progetto, con la compartecipazione di soggetti pubblici e privati e con standard di qualità elevati! Intorno al mega progetto delle nuove scuole sono comparse, come per incanto, l’area A di 2600 metri quadrati di quota residenziale e l’area B di 3200 metri quadrati relativa all’allevamento suino che verrà dismesso e riconvertito in zona residenziale. Il nuovo complesso costerà 5 milioni di euro. Dove andrà questa maggioranza a prendere tutto il denaro necessario? Una parte arriverà proprio dagli oneri di urbanizzazione delle due aree edificabili appositamente inventate e gli altri? Un’altra parte verrà reperita dalla vendita del vecchio plesso scolastico, dopo che lo si è già gravato di una servitù di passaggio che ne diminuirà il valore. A nulla è servito il tentativo di un illustre solferinese, la cui influenza sull’attuale maggioranza è sempre stata nota, di ottenere conferma riguardo alla non alienazione delle vecchie scuole. Niente da fare, verranno vendute, ma, ci hanno assicurato, solo ad un soggetto privato che garantirà attività di servizi per i cittadini. Quali attività di servizi? – è stato chiesto da più parti. Non è stato possibile ottenere alcuna risposta. Già, perché non è facile inventarsi un servizio per la collettività che renda soldi e che vada quindi bene al privato che deve acquistare l’immobile! “I curiosi si pagano al sabato” – diceva sempre mia nonna. E infatti la riunione si è tenuta di mercoledì, troppo presto per sapere il destino di un bene pubblico così importante per la comunità solferinese, in una posizione centrale di grande pregio!


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