MONTICHIARI
SACERDOTE, STORICO, STUDIOSO E FINE INTELLETTUALE È SCOMPARSO MONS. ANGELO CHIARINI

di Federico Migliorati

La comunità di Montichiari è in lutto. Il mese scorso se n’è andato per sempre mons. Angelo Chiarini, decano dei sacerdoti cittadini, insigne figura di uomo di Chiesa, di storico, di intellettuale a tutto tondo. Nato nel 1912, ordinato sacerdote a Brescia dall’allora vescovo Giacinto Tredici nel 1935, mons. Chiarini ha svolto un’intensa attività di ecclesiastico che gli è valsa apprezzamenti e unanimi consensi non solo in ambito cattolico. Dopo un lungo periodo in qualità di padre spirituale aveva intrapreso l’attività di docente presso il Seminario del capoluogo, dove in poco tempo aveva saputo farsi notare come una delle menti più lucide e produttive: proprio in seminario, uno dei luoghi che egli amò maggiormente e a cui si dedicò in maniera intensa e spassionata, mons. Chiarini divenne direttore di Propedeutica fino al 1960 quando venne nominato Rettore, incarico che svolse per quasi 10 anni. Dal 1970 si ritagliò un altro ruolo come presidente del Capitolo della Cattedrale e Convisitatore per la Visita pastorale; dal 1971 al 2000 fu canonico teologico della Cattedrale ed esorcista. Negli ultimi anni riprese il giovanile amore per la storia locale, dedicandosi alla riscoperta di tesori artistici della Bassa Bresciana: numerose e preziose sono le pubblicazioni alle quali egli ha legato il suo nome, basti pensare ai due monumentali volumi sul Duomo di Montichiari, a quello sulle 30 chiese cittadine, fino al testo sull’amatissima Pieve di San Pancrazio, per la quale diede anche vita all’Associazione amici della Pieve dedicata espressamente alla diffusione della conoscenza di questo splendido edificio romanico. “Mons. Angelo è stato un dono divino – ha dichiarato il Vescovo emerito di Brescia Sua Eccellenza mons. Mario Vigilio Olmi nell’omelia durante il funerale, a cui hanno partecipato oltre 70 sacerdoti – un dono che ha arricchito tutti noi, con la sua sapienza e la sua generosità d’animo. La chiesa bresciana da oggi è più povera, ma sappiamo che il nostro confratello rivive nel ricordo perenne di chi gli ha voluto bene”. Commossa anche la testimonianza del sindaco Gianantonio Rosa: “Non è facile per me oggi salutarla, caro monsignor Angelo, dopo tanti anni che ci ha visti uniti in occasioni differenti – ha dichiarato il primo cittadino - L’ho apprezzata come sacerdote, per il bene che ha fornito alla comunità, l’ho stimata come intellettuale, per la lucidità del suo pensiero, e come storico, per le belle realtà editoriali che la mia amministrazione comunale ha sempre sostenuto. Mancherà all’intera comunità come esempio di uomo integerrimo, cordiale, appassionato, ma la sentiremo comunque vicino a noi”.


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