EVENTI CASTEL GOFFREDO
INTERVISTA “DOPPIA” AGLI UOCHI TOKI

di Damiano Cason / damiano@grassiellenti.it

Damiano: Ce l’avete dichiaratamente con l’hip hop; ma immagino che abbiate anche molti amici che lo fanno: come vi ponete nei loro confronti?
Napo
: Non ce l’abbiamo dichiaratamente. Ce l’abbiamo velatamente. E per motivi trascurabili. Quindi se l’hip hop vuole trovare degli accordi con noi siamo disponibili a trattare. Se invece l’hip hop non è disponibile al confronto allora pazienza. Gli amici che fanno rap sono esseri che comunque hanno una posizione ulteriormente differente. Ci piace avere amici variegati.
Rico: Amiamo l’hip hop ma lui non ricambia!

D: Avete dei “fans”? Se sì, siete soliti intrattenere rapporti sessuali con loro?
N
: Le groupies degli Uochi Toki praticano sesso in modo platonico. Si chiacchiera, si mangia assieme e non si limona nemmeno. I vantaggi in questo sono molteplici a fronte di un unico svantaggio.
R: Non credo esistano dei fans degli Uochi Toki

D: Chiacchierando è saltato fuori che di solito è il “roadie” a farsi le “groupies” e non un componente del gruppo. È per questo che non avete un roadie? Per non farlo trombare a scrocco?
N
: Scopare in giro è sempre a scrocco. Piuttosto direi che non abbiamo un roadie perché giriamo con un campionatore per le basi che pesa meno di un chilo e perchè il roadie di solito non apprezza il sesso platonico che appunto le nostre groupies elargiscono con generosità.
R: Veramente chi non conclude mai nulla è il fonico, mansione che svolgo.

D: Come interpretate i vostri testi? Sono un puro esercizio di stile o hanno un senso logico (o meglio illogico) o addirittura politico/filosofico (e allora sembrereste iper-relativisti)?
N
: Se ti dessi una risposta troppo precisa potrebbe sembrare che tu abbia ascoltato con poca attenzione i nostri testi (In realtà dovreste considerare che non tutti i lettori vi conoscono, ndr). Non vorrei che questo accadesse perché, visto che mi sei simpatico, non voglio generare una situazione sgradevole di disparità. Quindi posso dire che i nostri testi hanno precisi sensi logici ma non politici o filosofici. L’iper-relativismo è come l’iper-realismo nei quadri: puoi esistere solo se fai una foto alla situazione e la dipingi quando è ben ferma e definita, ma in realtà sappiamo che le situazioni sono troppo complicate per essere semplicemente iper-relativiste.
R: Gli Uochi Toki sono un gruppo strumentale.

D: In una canzone sulle città accusate Bologna di non poter essere solo “divertimento alternativo”. In effetti la città attraversa anche conflitti sociali che raramente varcano la soglia delle notizie a livello nazionale: come vi ponete rispetto ai mass-media?
N
: I conflitti sociali sono acclusi nella definizione “divertimento alternativo”. I mass media non esistono. Esistono solo i media.
R: I mass media creano un caso per qualsiasi cosa, ci si può avvicinare a loro solo dopo un lungo allenamento (filtri ed informazioni). A volte per essere informati basta “sapere” gli orari del Lidl più vicino a casa.

D: Nel vostro caso cantare in inglese per cercare il mercato estero non avrebbe senso. Nell’ambiente punk, ad esempio, la polemica è sempre aperta: come vi schierereste (potete anche dire che non ve ne può fregar di meno…)?
N
: Nessun punk si curerebbe della mia opinione sulla lingua italiana. Quindi si, non me ne può fregar di meno.
R: Le mie basi sono già state tradotte in inglese.

D: Caparezza vi ha fatto un po’ di pubblicità (dai non negatelo…) e avete aperto il suo concerto alla Festa di Radio Onda d’Urto. Ma voi ricambiate la stima?
N
: Se pubblicità e concerti avessero qualche attinenza con la stima allora noi non lo stimeremmo per niente. Ma visto che pubblicità e concerti non hanno alcuna attinenza con la stima allora possiamo permetterci di dire che è una persona molto simpatica.
R: Solo due persone sono capaci di scrivere (a parer mio, specifico) un testo in Italia con CONTEMPORANEAMENTE forma e contenuto.

D: Come dovrebbe reagire un pubblico ideale a un vostro concerto?
N
: Ti direi “stando zitti ed ascoltando attentamente” ma alla fine è più bello quando fanno esattamente quel cazzo che vogliono.
R: Pubblico ed Ideale non riesco a metterli nella stessa frase (naturalmente si fa esclusione della frase “Pubblico ed Ideale non riesco a metterli nella stessa frase”).

D: La vita è un viaggio (pieno di imprevisti) verso la morte?
N
: La vita e la morte sono i due punti A e B in cui è compreso il segmento. Il segmento è un insieme denso di infiniti intervalli che potremmo chiamare imprevisti. Gli imprevisti sono la parte interessante, prima del punto A e dopo il punto B non c’è niente che riguardi il segmento A-B.
R: La vita (per molti) è una continua ricerca di metafore per rappresentare la morte.

D: Dite qualcosa a vostro piacere.
N
: Saluti alle sorelle Agliuto. Saluti al caporedattore.
R: Gli Uoch iToki si ascoltano meglio con i Sub.


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