MONTICHIARI: NUOVA DISCARICA
L’APPARENZA INGANNA


Un ignaro navigatore, che dovesse visitare il sito del comune di Montichiari, affascinato dalle foto presenti nella sua homepage, il Duomo, il Castello Bonoris, il parco del Chiese con la sua natura verdeggiante e rigogliosa, potrebbe erroneamente pensare a una cittadina votata alla salvaguardia dell’ambiente. Lo stesso dicasi per un qualsiasi monteclarense irretito dai meravigliosi viali alberati, dalle lunghe piste ciclabili, dai giardini pubblici e da un istituto superiore progettato secondo i principi della bio-architettura e del risparmio energetico. Ma l’apparenza inganna. Infatti poco lontano dal centro, è ben visibile l’altra faccia della medaglia, costituita dalle molteplici cave colme di rifiuti disseminate sul territorio della cittadina bresciana. L’unico “verde” sul quale “investe” Montichiari è quello della nuova discarica “Cava verde 2”. Discarica con una capacità di smaltimento pari a 1.990.000 mc che andranno a sommarsi agli altri 8 milioni circa di metri cubi di rifiuti già seppelliti nel territorio monteclarense. Qui verranno tumulate anche le misteriose, in quanto a pericolosità, ceneri dell’inceneritore dell’ASM. La provincia di Brescia infatti, importa rifiuti speciali e urbani per “alimentare” i forni di tale impianto, che brucia ogni anno 750.000 tonnellate di rifiuti. Per Legambiente fermare le importazioni extra-provinciali di RSU (rifiuti solidi urbani) e promuovere maggiormente la raccolta differenziata e il riciclaggio, vorrebbe dire ridurre di 1/5 le ceneri da smaltire ed eliminare la necessità del progetto “Cava verde 2”. Purtroppo però i maggior nemici della raccolta differenziata sono proprio i “fautori della termodistruzione”. Gli RSU, infatti, hanno un potere calorifico di poco sufficiente ad alimentare il processo di combustione che se privato, tramite un’attenta raccolta differenziata, di carta e plastica ( la cui combustione produce la pericolosissima diossina) renderebbe necessario, per gli inceneritori, l’aggiunta di combustibile fossile. Nel 2004, infatti, la Comunità Europea mise in mora l’inceneritore di Brescia proprio perché bruciava rifiuti speciali (carta da riciclo) e industriali. Nella futura “Cava verde 2”, come in ogni discarica, i rifiuti coperti producono un liquido nocivo detto “percolato” che dev’essere raccolto, essiccato e smaltito in un impianto per rifiuti tossici, come la cava MONTI.RI.AM. in località Fascia d’Oro. L’amministrazione comunale giustifica la scelta di “Cava verde 2” affermando che c’è anche in progetto lo sfruttamento dei gas prodotti dalla discarica con un impianto a turbogas per l’energia elettrica. Come afferma Legambiente però, l’enorme quantità di ceneri pesanti dell’impianto ASM tumulate nella discarica, non forniranno un significativo apporto energetico. Le politiche ambientali monteclarensi hanno portato 10 milioni di mc di rifiuti, ma ci sono già istanze per altri 4 milioni di mc. Montichiari, come Springfield: sommersa dai rifiuti. La cittadina americana, dopo aver seppellito per anni i rifiuti di tutti gli U.S.A , “traslocò” il paese intero lontano dai cumuli di “monnezza”. Non vorrei però che l’amministrazione monteclarense prendesse spunto da Springfield…chi glielo dice che si trattava solo di una puntata dei “Simpsons”, noto cartone animato americano?


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