SOLFERINO,
UN PRG DA ROMANZO

di Gabriella Felchilcher

Nei romanzi capita a volte di trovare una serie di coincidenze, delle quali sembra difficile a prima vista comprendere il senso e che sembrano predisporre a considerare positivamente situazioni che poi non si riveleranno tali. Anche nella realtà della vita amministrativa pubblica ci si trova, a volte, di fronte a fatti per i quali si scopre il senso, proprio come nei romanzi, verso la fine. Mi riferisco ad alcuni episodi accaduti prima della decisione di dare avvio al progetto del nuovo plesso scolastico e alla relativa variante per l’area, nel Comune di Solferino. Se si legge la relazione per la variante al PRG relativa all’individuazione dell’area si trovano riportati i requisiti che le “buone pratiche urbanistiche” suggeriscono per le strutture scolastiche: devono essere localizzate in prossimità di aree verdi, lontane da fonti di inquinamento acustico, nel centro abitato in un tessuto polarizzante, facilmente accessibili attraverso percorsi pedonali e ciclabili. Dopo questa attenta analisi, cosa fanno gli amministratori del Comune di Solferino? Scartata inopinatamente l’area già destinata ad uso pubblico, nel vigente PRG, area sita in zona centrale vicina al centro anziani, danno il via all’adozione della variante per la trasformazione d’uso di un’area al confine del paese arrivando da San Cassiano, nelle vicinanze di due aziende industriali. Il consiglio comunale del 18 marzo 2006 delibera sull’adozione; lo stesso consiglio approva il Piano delle Opere Pubbliche nel quale è stato incluso il nuovo plesso (il cui preliminare è già stato approvato dalla Giunta Comunale il 15 marzo) e approva il Bilancio Preventivo 2006 dove compare tra le entrate, al capitolo “alienazioni”, la vendita del vecchio plesso scolastico. Ed ora facciamo un passo indietro per cercare di riallacciare i fili di un racconto solo apparentemente privo di una “sua” logica…. Il 7 giugno 2004, con sorprendente lungimiranza, questa Amministrazione approvava la famosa variante, 5 giorni prima delle elezioni, contenente fra gli altri l’ambito n. 19 che trasformava un’area confinante con le scuole da uso pubblico a zona B2 di completamento edilizio. Il Comune acquisiva, in cambio, 850 mq gratuiti, da adibire a parcheggio della scuola! La restante area di 3900 mq divenuta così edificabile, è di proprietà di un’immobiliare che costruirà 16 unità abitative. Il progettista è un noto professionista dell’alto mantovano, che l’Assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici Germano Bignotti ha più volte definito suo “socio in una società di ingegneria”, nella quale opera “in completa autonomia”. Nell’agosto 2005 l’immobiliare chiede al Comune, di poter usufruire in via definitiva, quando avverrà il trasferimento delle attività didattiche, della salita di ingresso alle scuole dalla via pubblica per accedere al loro complesso residenziale. Fatto curioso: il trasferimento è già noto all’immobiliare, ma sconosciuto alla maggioranza dei solferinesi! Tale permesso viene concesso dalla Giunta Comunale con delibera del 9 settembre 2005. Durante il Consiglio Comunale del 18 marzo ’06, di fronte alla richiesta di sapere quale sarà la destinazione d’uso del vecchio plesso scolastico, l’Assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici ha dichiarato a verbale che “si ritiene di alienarlo con un vincolo progettuale preliminare approvato… perché è intenzione di questa Amministrazione mantenere una destinazione compatibile con la zona”. Quindi compatibile con la zona B2 di completamento edilizio, dell’immobiliare confinante? E allora per tornare alle trame dei romanzi, non è casuale né una coincidenza scoprire che chi cura così scrupolosamente il proprio territorio sia annoverato ora tra quegli amministratori che si candidano alla guida dell’amministrazione provinciale in quello che, con vignetta quanto mai azzeccata, Giovanni Saviola ha definito (Civetta n.4 Aprile ’06), il “Partito Provinciale del Territorio… Edificabile”.


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