DESENZANO
LA STANDA CHIUDE

di Carlo Susara

La “Standa” di Desenzano chiuderà, se non interverranno nuovi fatti, il 18 dicembre di quest’anno: settantacinque persone verranno lasciate a casa. Il centro commerciale dove ha sede attualmente il punto vendita è stato il primo del basso Garda, costruito diciassette anni fa. Pur avendo la considerevole superficie di 3800 mq deve fare i conti con la vicinanza di molti altri punti vendita, come ad esempio quelli del vicino c.comm. “Le Vele”; nonostante questo la “Standa” di Desenzano va bene, ha i conti in attivo. Cos’ha indotto allora la direzione a decretarne la chiusura? Si può ipotizzare che sia stata la prossima apertura di un nuovo centro commerciale, una struttura con dei numeri decisamente inquietanti: un area di quasi 300.000 mq per un totale di circa duecento negozi, il tutto in apertura, la prossima primavera, a poca distanza, circa cioè a metà strada fra Desenzano e Castiglione; comunque sia la direzione del punto vendita “Standa” di Desenzano ha inviato agli inizi d’ottobre un fax alle RSU dove comunicava l’avvio della procedura di mobilità per i settantacinque dipendenti, avendo deciso la chiusura (e, ci dicono alcune fonti, avendo venduto il fabbricato, anche se senza comunicare a chi); i dipendenti hanno dovuto attendere ben due giorni per riuscire ad avere un incontro con la direzione dove poter discutere la situazione; dopo questo primo appuntamento fra lavoratori e direzione ce ne sono stati altri, ma senza risultati apprezzabili: i rappresentanti della proprietà raccontano infatti di avere possibilità per assorbire solo sei degli attuali dipendenti, per la precisione si tratta di soggetti in maternità o collocati obbligatoriamente, in quanto non ci sono altri punti vendita presenti nelle vicinanze che permettano di riassorbire i dipendenti. Qui, per capire meglio la situazione dobbiamo fare un passo indietro: la “Standa” è controllata dalla “Billa” a sua volta facente parte del gruppo “Rewe” (quest’ ultimo tedesco). La Rewe ha sul territorio nazionale italiano oltre 140 punti vendita con i marchi “Standa”, “Billa” e “Penny Market”. Per il marchio “Standa” ci sono vari segnali che sembrano dirci di una graduale dismissione dei punti vendita che sembra avere in vista una chiusura totale della catena: lo dicono le altre vertenze sul territorio nazionale per licenziamenti, lo dice in quest’epoca tecnologica forse di più l’indirizzo internet www.standa.it scaduto a fine ottobre. Non si tratta quindi di una decisione dettata dalla concorrenza esterna, quanto una scelta dettata da una precisa politica commerciale: inutile fare concorrenza a se stessi, meglio dismettere un marchio (Standa), e presidiare il mercato con gli altri due: “Billa”, come punto vendita tradizionale e “Penny Market” per il discount. Fin qui una decisione legalmente lecita, anche se umanamente discutibile, ma perché dire ai dipendenti della Standa di Desenzano che non ci sono altri punti vendita nelle vicinanze quando Penny Market è presente, nell’ arco di 20 km, con sei punti vendita già in funzione ed un altro in apertura a Lonato?
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