MONTICHIARI
COMITATO DI ACCOGLIENZA

di Paolo Capelletti

Montichiari. Riavvolgo il nastro e torno sull’aspetto, perlomeno anomalo, della vicenda che rallenta gli ingranaggi della macchina burocratica monteclarense ed impedisce a lungo la concessione della residenza – per un caso sfortunato? Certamente per chi lo subisce – agli abitanti extracomunitari. Decido che sia una buona idea raccogliere la testimonianza diretta di chi è stato toccato in prima persona dalla situazione e così, incontrando un’immediata e sincera disponibiltà, chiedo a F. P. di raccontarmi la sua esperienza.

Da quanto tempo vive in Italia?
Io sono senegalese, sono in Italia dal 2002; ho vissuto a Brescia fino all’inizio del 2004, quando mi sono trasferito a Montichiari, dove lavoro come tornitore in un’officina meccanica.

Ha immediatamente chiesto il certificato di residenza nel Comune di Montichiari?
No, ho presentato domanda al Comune solo nell’ottobre 2004, per via della legge che impone anche ai maggiorenni il possesso del patentino per la guida di un motorino: avendone bisogno per recarmi al lavoro necessitavo, per ottenerlo, di una Carta d’Identità aggiornata e, per ottenere questa, di un certificato di residenza.

Quando le è stata concessa la residenza?
Solo nel novembre 2005. Nel frattempo ho tentato di far pressione sugli uffici del municipio, ho anche incontrato il Sindaco tre volte e mi si diceva sempre che c’era molto lavoro da fare e che al più presto sarebbe stata svolta la pratica. Anche i miei datori di lavoro cercavano di sbloccare la situazione, chiedendo spiegazioni agli impiegati e trovandosi costretti addirittura a minacciare una denuncia tramite i sindacati. Mi sono dovuto far vedere così spesso che ormai in municipio mi conoscono tutti.

Quindi ha atteso per più di anno per poter regolarmente circolare in motorino. C’era forse un motivo particolare, nel suo caso, per ritardare tanto le cose?
No, in realtà questa situazione la vivono molti altri che conosco, so di alcuni ragazzi polacchi con questo problema e un mio ex coinquilino ha atteso a lungo e non ha mai ottenuto la residenza, finché diversi mesi dopo si è trasferito in un altro Comune.

La vicenda di F. P. avrebbe portato all’esasperazione chiunque: se la propria possibilità, ad esempio, di recarsi serenamente e legalmente al lavoro viene ostacolata, senza motivo, dalle istituzioni si ha ragione di sentire minacciato, se non sfacciatamente violato, il proprio diritto ad una qualità di vita dignitosa. Quel che è certo è che i tempi di concessione della residenza sono eccessivi, soprattutto se li confrontiamo con i dati resi noti sul sito del Comune di Brescia, che vogliono, nel capoluogo, un massimo di 180 giorni per l’erogazione del servizio. Come ho sottolineato su queste pagine nei mesi scorsi, è lecito chiedersi se il problema, a Montichiari, non dipenda da un’insufficiente struttura burocratica del Comune a fronte della mole di lavoro, che diventerebbe, così, ingestibile; ma l’obiezione è senza dubbio smentita da esperienze come quella, già segnalata, di C. P., che ha ottenuto la residenza solo due mesi dopo il suo trasferimento a Montichiari, con tanto di sms di benvenuto. Cosa differenzia quest’ultimo caso da quello di F. P. e degli altri da lui citati? Nell’ottica del Comune, a maggior ragione se è Montichiari, che fa un vanto di essere “Comune Aperto”, non può certo essere il fatto che la richiesta esaudita prontamente non provenisse, come le ritardatarie, da un abitante extracomunitario… o forse sì?


Commenti »

La URI per fare un TrackBack a questo articolo è: http://www.civetta.info/wp-login.php/wp-admin/wp-trackback.php/wp-images/smilies/wp-trackback.php/951

Ancora nessun commento

feed RSS per i commenti a questo articolo.

Lascia un commento


Attenzione: i commenti compariranno sul sito previa approvazione del moderatore

Righe e paragrafi vanno a capo automaticamente, l’indirizzo e-mail non viene mostrato, HTML è permesso: <a href="" title="" rel=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <code> <em> <i> <strike> <strong>