SOLFERINO, UN ANNO DI OPPOSIZIONE


INTERVENTO DI GABRIELLA FELCHILCHER CAPOGRUPPO DI MINORANZA

La mia idea di politica, intesa come “scienza del governo della città”, continua ad essere quella basata sulla necessità di investire oggi per preparare un futuro vivibile ai cittadini di domani, cittadini rappresentati dai bambini, bambine ed adolescenti di Solferino, che hanno oggi meno di 18 anni. Si assiste, invece, ad un modo di investire, molto più materiale, basato sul mattone: ci si costituisce così una rendita per la vecchiaia e si garantisce al Comune un ottimo gettito attraverso gli oneri di urbanizzazione. Continuo a credere che la politica debba essere guidata da norme etiche: una variante che interessa il presidente di una società di progettazione e viene approvata con il voto di un assessore, amministratore della stessa società di progettazione, non risponde al mio concetto di etica. E’ trascorso ormai un anno da quel 13 giugno 2004 che ha visto prevalere l’attuale maggioranza sulla lista Progetto Solferino per 44 voti, a seguito delle note vicende pre-elettorali, legate alle 33 varianti urbanistiche. Constato, non senza qualche rammarico, che l’anno è trascorso all’insegna della “politica” intesa come rapporto amico-nemico, cioè come attività di aggregare e difendere gli amici e di disaggregare e combattere i nemici. In questa Italia berlusconiana, parafrasando il comico Antonio Cornacchione, possiamo dire di trovarci nella condizione del: “O sei amico di Silvio o sei comunista!” laddove naturalmente Silvio può essere comodamente sostituito da un qualsiasi altro nome proprio e dove comunisti sono tutti coloro che non la pensano come chi detiene il potere. In questa ottica, la minoranza consiliare è identificata come chi “mette sempre i bastoni tra le ruote” o chi “ dice di no a tutto”, cioè “il nemico”. Certo, bisogna anche capire questa maggioranza: dal 1999 al 2004 ha beneficiato di cinque anni di “ non opposizione” durante i quali ha agito indisturbata, auto-celebrandosi per la propria abilità ed efficienza e poi, dopo il 13 giugno 04, ha dovuto improvvisamente fare i conti con una minoranza nemica. Perché, dal loro punto di vista, una minoranza che ritiene non si possa approvare una variante parziale al Piano Regolatore cinque giorni prima delle elezioni è certamente una minoranza nemica; una minoranza che considera poco opportuno avere come revisore dei conti il Sindaco di una Amministrazione Comunale limitrofa è certamente una minoranza faziosa; una minoranza che non vede alcun interesse pubblico nell’approvazione, nell’arco di un anno, di ben tre delibere relative alla situazione giuridico-catastale di Piazza Castello è certamente una minoranza diffidente; una minoranza che considera inaccettabile destinare il 50% degli oneri di urbanizzazione alla copertura delle spese correnti è certamente una minoranza poco collaborativa. Ebbene si! Progetto Solferino è tutto questo ed altro ancora. E’ una minoranza che ha deciso di sottoscrivere il Ricorso straordinario al Capo dello Stato per l’annullamento della variante parziale al PRG, ribadendo che non c’era nulla di personale verso nessuno (altrimenti si sarebbe scelto l’esposto alla magistratura), ma solo la necessità di vedere riconosciuto il rispetto della legge. E’ anche una minoranza che si è vista respingere una proposta di modifica di un regolamento comunale assolutamente sopra le parti, con la formula “ si propone il non accoglimento della proposta” da parte di una maggioranza sovrana che predica la pacificazione del clima politico e poi, anziché semplicemente respingere una proposta di modifica, decide di approvarne il “non accoglimento”. …Piaccia ai sudditi quel che il sovrano decide… Certo, la sostanza non cambia, ma val la pena di ricordare che in democrazia la forma è anche sostanza.In questo anno ci ha confortato il fatto di sapere che quasi la metà dei Solferinesi la pensa come noi e crede nello sviluppo armonico dell’urbanizzazione, nel rispetto dell’ambiente, nel fatto che arrivismo e potere non sono l’unica ragione di vita. Per il resto, mi limito a confermare che siamo solo all’inizio, ci aspettano altri quattro anni di opposizione durante i quali non combatteremo forse battaglie campali, ma di certo porteremo avanti le ragioni nelle quali crediamo.

Gabriella Felchilcher
capogruppo di minoranza
Lista Progetto di Solferino


2 Commenti »

  1. Occasionalmente(potenza di internet) ho letto l’articolo “Solferino, un anno di opposizione”.
    Senza entrare nelle vicende della cittadina, che non conosco, l’articolo solleva il tema dell’etica nella politica, argomento quanto mai di attualità.
    L’evoluzione della politica nel nostro Paese è stata tale infatti che, ben più che in passato, sono emersi comportamenti della maggioranza nel confezionare leggi e situazioni a proprio favore (o meglio, a favore del proprio leader) in assoluto spregio del senso comune e delle critiche dell’opposizione, e quindi di etica.
    Si potrebbe fare un lungo elenco, che tutti conosciamo, e che stuccherebbe perfino il lettore.
    E tutto ciò nella spregiudicatezza del “tanto abbiamo i voti e facciamo come vogliamo”
    Va bene avere i voti, in democrazia si fa così, ma le situazioni di forzatura sono state tali che in più occasioni hanno portato sicuramente fior di parlamentari a votare certi provvedimenti per puro spirito di servizio, tappandosi il naso.
    Mi stupisco, ad esempio, che Alleanza Nazionale, la vera destra, che per sua natura è sinonimo di autorità, moralismo e rigor di Patria, possa aver tenuto bastone, per necessità di presenza politica, a tanto andazzo.
    Quando si nega l’evidenza non c’è alcuna possibilità di dialogo con chi non vuol sentire.
    E non dobbiamo stupirci quindi se ciò ha creato un clima politico avvelenato per cui ogni collaborazione tra le parti è diventata impossibile.
    Questo non fa gli interessi del Paese, e i risultati si vedono.
    Ecco perché la politica, cioè la ricerca del governare, del potere, deve tornare ai valori etici di fondo che, oggi più che in altri tempi, richiamino, anche nei piccoli paesi, ad un’attesa più generale.

    Re. Frattini

    Comment scritto da Anonymous — 7/8/2005 @ 11:23 am

  2. Lavoro in acciaieria e vivo in un paese che subisce aspetti di “etica” amministrativa simili a quelli evidenziati nell’articolo.
    Riesco pertanto a collimare situazioni di crisi industriale molto gravi (che conosco bene), con altre di natura politica, altrettanto gravi.
    Entrambe ci preoccupano molto: risulta evidente infatti che di fronte a problemi globali quali il Mondo non ha mai conosciuto, il nostro Paese non ha una strategia!
    Certamente occorrerà riformare la nostra società, pensare ad un modo diverso di produrre e di vivere, ad uno sviluppo “concertato” diversamente.
    Ma concertare vuol dire “dialogare politicamente” per trovare il compromesso a legittimi interessi di parte: il tornaconto non può stare da una sola parte, dobbiamo pur vivere tutti, o no?
    Possibilmente in un contesto civile e di sicurezza.
    Oppure l’uomo di oggi e, a maggior ragione, l’uomo di domani, deve sentire come “vergogna” aspirare ad un lavoro, ad una buona assistenza sanitaria e ad una pensione decorosa.?
    Ma le risultanze economiche e sociali sono sempre il frutto della volontà dell’uomo, mi pare, o nò?
    Oppure sono sempre il risultato delle “ferree” leggi dell’economia?
    E nello stabilire queste “ferree leggi”, la volontà dell’uomo c’entra qualcosa o no?
    Su questo bisognerebbe riflettere, …e provvedere.
    (…senza disturbare Carlo Marx perché la cosa verrebbe lunga !)
    E nell’Italia attuale, costituita ormai da un “libero mercato” fatto di partite IVA allo sbaraglio,
    in cui il 95 % delle aziende ha meno di dieci dipendenti, (e il 90 % ne ha addirittura uno solo), in un contesto mondiale in cui tutta la grande industria è sovvenzionata e protetta, (alla faccia del tanto invocato liberismo, buono per le dottrine economiche), che tipo di concertazione si può fare?
    E se di concertazione politica si deve trattare, l’opposizione in che ruolo viene tenuta?
    Nel rispetto di un agire “etico” oppure siamo al “si salvi chi può”?
    In questo quadro mi riesce difficile pensare ad un dialogo costruttivo con l’opposizione davanti agli esempi portati dall’attuale maggioranza di Governo, persa dietro agli interessi personali del proprio leader.

    Aldo Ferroli

    Comment scritto da Anonymous — 7/15/2005 @ 9:01 am

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