VARIANTI VARIABILI

di Bruno Borghi

“Sarebbe stato possibile convocare il consiglio comunale in seduta urgente anche nella mattinata di lunedì .., prima dell’apertura delle urne per lo spoglio dei voti, salvaguardando gli interessi dei privati……. senza violare le norme che regolano la campagna elettorale”. Ed ancora, dopo un corposo intervento a difesa di quanto sostenuto “il consigliere Bignotti abbandona l’aula, i colleghi Lonardi e Cerini lo seguono immediatamente”.
Tutto ciò è contenuto nel verbale del Consiglio Comunale di Solferino n.18 del 12 giugno 99, di poche ore precedente al voto per il rinnovo dello stesso nella antecedente tornata elettorale, quando appunto Bignotti, Lonardi e Cerini costituivano la minoranza consiliare che accusò l’allora sindaco Soave di aver disposto una delibera illegittima, perché presa in campagna elettorale, in quanto poteva influenzare l’esito del voto.
E per rendere più efficace la loro accusa si rivolsero in seguito alla Prefettura di Mantova.
Fu un comportamento assolutamente condivisibile in quanto chiunque si rende perfettamente conto di quanto le decisioni di una parte politica in lizza per la possibile riconferma elettorale possano orientare gli elettori negli ultimi giorni prima del voto.
Un caso isolato? Neanche per idea!
Parecchi anni prima (marzo 92) su un giornalino locale di nome La Spia uscì un articolo (non fu l’unico) a firma G.B. (sta per Germano Bignotti) dal titolo AVVENIMENTI CLAMOROSI IN MUNICIPIO – venghino signori, venghino in cui l’autore, portando ad esempio una sfortunata concessione edilizia deliberata dell’assessore Soave comportante “un danno ingente per le nostre colline”, dichiarava ”… A questo punto abbiamo l’impressione di sbattere la testa contro un muro con la nostra battaglia. La paura è che nei prossimi anni la situazione si evolva nella medesima direzione. E purtroppo nulla ci fa sperare in qualche cambiamento”.
Sicuramente gli stessi convincimenti lasciarono il posto a ben altre considerazioni quando le stesse persone, questa volta al governo della cittadina di Solferino ed a pochi giorni dalle nuove elezioni del 2004 partorirono la maxi variante al PRG formata da oltre una trentina di “casi” di cui si è già detto.
Eppure lo sapevano (eccome se lo sapevano) che tale variante proprio non si doveva e poteva fare! Uno degli assessori coinvolti addirittura pubblicamente dichiarò “non c’è problema, dopo le elezioni chi vince potrà annullarla o confermarla” a prova che la delibera era più che mai pretestuosa.
Val la pena di chiudere con la stessa frase conclusiva dell’articolo citato del ‘92 a firma dello stesso Bignotti, ora assessore all’edilizia di Solferino, in società tra l’altro con il responsabile dei lavori di tre varianti e del diretto beneficiario di altre due: “Tutti sanno che a cose fatte è facile parlare, ed è proprio per questo motivo che noi lo comunichiamo in anticipo a chi sta operando perché tutto si svolga in questo senso ed a chi, con il proprio silenzio, mostra il proprio favore a questo modo di fare (o di disfare): fra qualche anno toccherà a voi confessare ai vostri figli che la responsabilità di un simile scempio è vostra”.


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