ANCHE A SOLFERINO
ARRIVANO I MOSTRI


L’ennesimo sacrificio sull’altare del dio dell’edilizia è stato consumato. Il casermone è lì che ci guarda, incombente, e noi cerchiamo invano, attoniti, di ricordare come era bello prima il viale Henry Dunant, una piccola terrazza sul verde, e piangiamo amaramente la scomparsa di un altro grazioso angolo del nostro territorio. Altri gravi morsi sono stati inferti in questi giorni al Monte Alto ed al Colle del Cimitero, dove, nella parte che degrada dolcemente verso Pozzo Catena, lo sbancamento sta divorando, per far posto ad un parcheggio, non solo la collina, ma anche cipressi secolari. Quegli stessi cipressi che, come citato nella relazione del P.L.I.S., sono “un importantissimo elemento del paesaggio che assomma in sé valenze paesistiche, simboliche, storiche e naturalistiche”. Ed altri esempi di aggressione del territorio sono davanti ai nostri occhi, o si nascondono ancora nelle carte, in attesa di essere approvati. Fino a quando Solferino sopporterà lo scempio che viene fatto del paesaggio, della storia e della bellezza, che pure appartengono a tutti? Viene spontaneo chiedersi perché, adesso come in passato, questo possa accadere: per errate concezioni urbanistiche? Per l’esagerata ricerca di consensi elettorali? Per soddisfare interessi economici di pochi? Certamente per il disinteresse dei più e, vale la pena di ricordare che, quando le ruspe iniziano il loro lavoro è troppo tardi per intervenire. Di questo passo, fra pochi anni, quel Solferino che conoscevamo ed amavamo non esisterà più. E’ giunto il momento di fermarsi un attimo a riflettere su cosa vogliamo lasciare in eredità alle generazioni future.

Un Decreto del 1966 recita: per il forte legame con la storia risorgimentale e per gli “eccezionali valori panoramici e paesistici… l’intero territorio del Comune di Solferino, facente parte del comprensorio cosiddetto dei Colli Storici, ha notevole interesse pubblico, ai sensi della legge n. 1497/39 ed è sottoposto a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa…”. E’ quindi sotto la tutela di un’apposita normativa, tuttora in vigore. Ripartiamo da questo, riprendiamoci in mano, tutti insieme, il futuro di Solferino, superando le nostre divisioni, rendendoci conto che forse qualcuno vorrebbe mantenerle ed aggravarle, anche per poter continuare a fare egoisticamente i propri affari. Un nuovo piano regolatore chiamato ora Piano di governo del Territorio è in gestazione, e non osiamo pensare a quale altro mostro potrebbe venire alla luce, se a prevalere fossero le linee guida già sperimentate. Questo è il momento di uscire allo scoperto, di chiedere con forza per Solferino un altro modello di sviluppo, più rispettoso della sua storia, del suo paesaggio e di aiutare le Amministrazioni pubbliche a prendere le decisioni migliori per la collettività ed in nome dell’interesse pubblico.

Luigi Canzini
Comitato Amici di Solferino


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